Patrizia Simionato alla guida dell?Azienda Zero nella sanità veneta. Zaia: “garantisce esperienza”. Il Pd: “si è svegliato dal letargo”

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Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha formalizzato, con un proprio decreto, la nomina della dottoressa Patrizia Simionato, attuale Direttore Generale dell?Istituto Oncologico Veneto – IOV, alla guida dell?Azienda Zero, nata con l?entrata in vigore dell?ultima riforma della sanità veneta. Zaia, con altri due decreti, ha inoltre nominato Direttore Generale dello IOV l?attuale Dg dell?Ulss 7 Pedemontana, Giorgio Roberti; e il dottor Bortolo Simoni commissario dell?Ulss 7 per gestire l?Azienda nei tempi necessari all?espletamento delle procedure concorsuali volte alla nomina del nuovo Dg di Bassano, previste dal decreto legislativo 171/2016, meglio noto come ?Decreto Balduzzi?.

Le nomine hanno decorrenza dal primo novembre prossimo. La Simionato e Roberti mantengono il contratto già in corso, quello dei Direttori Generali della Sanità veneta, che avrà scadenza il 31 dicembre 2020.

?I tre manager ? fa notare Zaia – sono da tempo al lavoro nell?ambito del sistema sanitario regionale e garantiscono esperienza, capacità professionali e conoscenza approfondita del settore. A tutti auguro buon lavoro nell?interesse dei cittadini assistiti?

 

“Dopo mesi di stallo e dopo i nostri continui richiami, finalmente il presidente Zaia si è deciso a nominare il direttore generale dell’Azienda Zero. Parliamo dell’unica azienda sanitaria del Veneto in cui cresce il personale, visto che negli ospedali siamo ormai al tracollo. Il tutto senza nemmeno l’ombra dei promessi risparmi?. Così dichiarano il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Stefano Fracasso e il consigliere regionale Pd Claudio Sinigaglia sulla nomina della dott.ssa Patrizia Simionato alla guida dell’Azienda Zero.
“Mentre la CGIL diffonde le previsioni delle fuoriuscite di medici e infermieri dalle ULSS venete per effetto delle pensioni con quota 100 (1332 medici, 2395 tra il personale non dirigente), e a Roma le Regioni d’Italia lanciano l’allarme sul fondo sanitario nazionale, il governo giallo verde è pronto a buttare 10 miliardi di euro per l’assistenzialistico reddito di cittadinanza, ma non trova fondi per il turnover del personale medico” prosegue Stefano Fracasso che ricorda quanto affermato dal presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini dopo l’incontro con il ministro alla sanità Grillo: ?Insoddisfatti, non c?è un euro in più – ha detto Bonaccini -. Non abbiamo ricevuto risposte soddisfacenti sul contratto dei dipendenti, sugli investimenti sulle strutture sanitarie ospedaliere, sull?aumento delle borse di studio per le specializzazioni, né abbiamo certezza sui fondi per i farmaci innovativi in generale”.
“L’assessore Coletto – aggiunge Claudio Sinigaglia – sembra vivere su un altro pianeta quando afferma che in Veneto ‘la situazione è tranquilla’. Basta attingere alle graduatorie esistenti o attivare concorsi’. La carenza di medici in Veneto c’è già, Camposampiero è un esempio, e le politiche giallo-verdi manderanno al collasso il sistema. Niente fondi per il rinnovo del contratto del personale e il ricambio del turnover e quota cento per pensionamenti anticipati: il combinato è devastante.” 

“Scomparsa dall’agenda del governo l’abolizione del superticket, promessa elettorale già caduta nell’oblio – concludono i due esponenti del Partito Democratico – la Lega dovrà spiegare ai veneti perché è pronta ad approvare 10 miliardi per il reddito di cittadinanza ma non trova un miliardo per il personale della sanità”.