Patti di collaborazione, un nuovo regolamento che disciplina l’attività volontaria Vicenza

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La giunta comunale ha licenziato il testo del nuovo “Regolamento per la gestione dei patti di collaborazione tra cittadini e amministrazione comunale” che dovrà essere approvato dal consiglio comunale.

Le linee programmatiche di mandato di questa amministrazione hanno previsto l’istituzione dei Patti di collaborazione tra cittadini associazioni e Comune che consentono ai singoli di prendersi cura di un bene urbano attraverso la sottoscrizione di uno specifico impegno.

Pertanto il regolamento intende proprio disciplinare lo svolgimento dell’attività civica da parte dei cittadini.

L’assessorato alla partecipazione ha elaborato una proposta di regolamento con riferimento al principale modello affermatosi a livello nazionale, adottato per la prima volta dal Comune di Bologna nel 2014 e successivamente diventato strumento di partecipazione e gestione condivisa da oltre 170 comuni italiani.

“Il nuovo regolamento si propone come uno strumento amministrativo che consente ai cittadini di prendersi cura del bene comune ed è rivolto in particolare a chi ha del tempo libero da offrire alla comunità per migliorare la vita della nostra città con lo scopo di promuovere la partecipazione attiva dei cittadini – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto . Il nuovo strumento, se approvato dal consiglio, renderà più agevole la creazione di rapporti tra i cittadini e il Comune autorizzando gli interventi anche da parte di singoli che non sono iscritti a nessuna realtà associativa. Forme di collaborazione esistono già oggi e riguardano per esempio interventi come la sistemazione di panchine e la tinteggiatura di spazi scolastici. Se il Regolamento verrà approvato darà l’opportunità di promuovere ulteriori interventi accogliendo un maggior numero di proposte“.

Il patto definisce gli obiettivi e le azioni, la durata della collaborazione, le modalità di azione, il ruolo e i reciproci impegni anche economici, gli strumenti. E poi le modalità di monitoraggio e di pubblicità.

Le proposte dei cittadini dovranno essere valutate dall’ente; il Comune stesso potrà emettere avvisi per sollecitare progetti di cura o rigenerazione o gestione condivisa di beni.

Nel caso di iniziativa diretta dei cittadini si può procedere secondo due differenti iter, a seconda che i Patti di collaborazione siano semplici o complessi.

Una delibera di giunta comunale definisce i patti di collaborazione semplici in ragione della loro maggior frequenza, della possibilità di definire i presupposti con precisione, le condizioni e l’iter istruttorio per la loro attivazione. Nel sito verrà pubblicato l’elenco delle collaborazioni, una volta definite.

I patti di collaborazione complessi riguardano beni comuni che hanno riconosciuto valore storico e culturale o che, per il valore economico significativo, comportano attività complesse o innovative di recupero, trasformazione e gestione continua nel tempo. Il Comune può individuare autonomamente i beni per la sottoscrizione dei patti proponendo un avviso.

Per quanto riguarda il sostegno economico, il Comune può decidere di assumere direttamente gli oneri per la realizzazione delle azioni oppure fornire in comodato d’uso i beni utili. Oppure il Comune agevola i cittadini a reperire risorse di finanziamento.