Numeri più che lusinghieri per ciò che riguarda l’utilizzo della PEC in Italia, il servizio che sta cambiando il volto alla burocrazia del paese. Partita in sordina ormai 15 anni fa, la Posta Elettronica Certificata ha, anno dopo anno, guadagnato terreno e sempre nuovi utilizzatori sia nel settore pubblico che in quello privato, grazie all’utilizzo da parte di professionisti e società. La vera novità però è costituita dall’adozione della PEC da parte di privati cittadini, che sempre in misura maggiore la utilizzano per le comunicazioni con gli enti pubblici e per la gestione dei rapporti con aziende e altri privati.
Secondo i dati disponibili sul sito dell’AgID, l’agenzia cui spetta il compito di garantire e monitorare la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana, il sesto bimestre del 2021 ha fatto registrare quasi 14 milioni di PEC attive e oltre 474 milioni di messaggi scambiati, una crescita significativa rispetto allo stesso periodo del precedente anno, quando i profili attivi erano circa 12 milioni e 300 mila e le mail scambiate poco meno di 410 milioni. Cifre che consentono all’Italia di scalare posizioni in classifica e avvicinarsi a grandi passi agli standard europei per quanto riguarda i processi di integrazione di tecnologie digitali.
Chi usa la PEC
Tra i maggiori e più assidui utilizzatori, Pubbliche Amministrazioni a parte, troviamo le PMI, per le quali la PEC costituisce ormai uno strumento quotidiano per lo svolgimento dell’attività lavorativa e consente di gestire in maniera semplice e diretta i rapporti con gli enti assistenziali e previdenziali, con l’Agenzia delle Entrate e con fornitori e altre aziende, con benefici enormi in termini economici e organizzativi. Oltre alla riduzione delle spese per il materiale da cancelleria e degli spazi fisici necessari per l’archiviazione delle tradizionali fatture e raccomandate, infatti, i benefici riguardano anche gli aspetti legati all’ecosostenibilità: la diminuzione di comunicazioni cartacee infatti riduce il traffico su ruote necessario per lo smistamento e permette una riduzione delle emissioni di CO2 quantificabili in 120.000 tonnellate per l’anno in corso.
Come osservano gli esperti di InfoCert, la più grande Certification Authority e Qualified Trust Service Provider in Europa, imprese e professionisti non sono gli unici ad aver compreso le potenzialità della posta elettronica: a godere dei vantaggi dati dalla PEC sono in misura sempre maggiore anche i privati cittadini, desiderosi di avere a disposizione uno strumento in grado di garantire comunicazioni più rapide.
I principali provider stanno rispondendo alla richiesta del mercato con l’attivazione di servizi mirati in grado di offrire uno strumento semplice, economico, sicuro e ricco di potenzialità. Gli utenti privati scelgono infatti di attivare una PEC per dare valore legale alle proprie comunicazioni e gestire in maniera diretta e veloce non solo le proprie comunicazioni con la PA, ma anche semplici operazioni di carattere personale come attivare o disdire un abbonamento, iscriversi a un concorso pubblico, gestire le comunicazioni e le informazioni con i soci di un’associazione: il tutto in assoluta sicurezza e con la possibilità di risparmiare tempo prezioso prima impiegato nelle file e nelle sale d’attesa degli uffici.
Scenari Futuri
L’utilizzo della posta elettronica certificata da parte degli utenti privati è un tassello fondamentale per il processo di digitalizzazione del paese in atto e i segnali più che incoraggianti giungono alla vigilia di alcune importanti novità che contribuiranno ad ampliare le potenzialità di questo strumento non solo come mezzo di comunicazione ma anche come strumento di sviluppo. Uno tra essi è sicuramente costituito dalla prossima introduzione della PEC Europea, la cui inchiesta pubblica, avviata il 31 gennaio di quest’anno, si concluderà nell’autunno prossimo con l’approvazione dei nuovi standard di sicurezza richiesti e aprirà scenari davvero stimolanti per i meccanismi di scambio di informazioni certificato tra cittadini e aziende degli stati membri dell’Unione Europea.