“La CAV si trova in una situazione di paralisi preoccupante, che mette a rischio una mole importante di investimenti già previsti e di fronte alla quale il Presidente Zaia ha il dovere di mettere le cose in chiaro”. Lo afferma – in una nota – il Capogruppo PD in Consiglio regionale, Stefano Fracasso, per il quale “la vicenda ingarbugliata che si è creata attorno agli aumenti tariffari sui tratti di competenza CAV, la società partecipata da Regione e ANAS, è solo il primo degli aspetti allarmanti. Personalmente, mi attengo ai fatti: lo scorso 23 febbraio, Anas e Regione Veneto hanno firmato un accordo per il reinvestimento degli utili di CAV sul fronte infrastrutturale veneto. Utili che derivano da previsioni di traffico e, appunto, dal Piano tariffario approvato per il Passante di Mestre che deve scattare dal 2019”.
“Si tratta di investimenti pari a 300 milioni di euro da destinare al miglioramento della rete stradale del Veneto – spiega in particolare l’esponente dei Democratici – Ora però il Ministro delle Infrastrutture annuncia una marcia indietro sugli adeguamenti tariffari: un annuncio che dunque contraddice quell’accordo. Se fosse così, diventerebbero incerti gli investimenti in Veneto. E Zaia che dice?”.
“C’è inoltre un secondo aspetto che non può passare inosservato – precisa il consigliere Dem – il Consiglio regionale ha nominato in ottobre i tre componenti, tra cui il Presidente, del CdA di CAV. Contemporaneamente, non mi risulta che Anas abbia fatto alcuna nomina di sua competenza. E Zaia che dice?”.
“Terzo nodo preoccupante – denuncia ancora il consigliere regionale – mi risulta che il CdA di CAV non si riunisca da parecchi mesi a questa parte. Evidentemente perché la situazione di stallo impedisce ogni tipo di dinamica decisionale. Inoltre, nessuna informativa risulta sia stata fatta al CdA di CAV in merito a possibili modifiche delle tariffe già approvate”.
“Presenterò una interrogazione sulla vicenda – informa il consigliere PD – Il Governo giallo- verde rema contro il Veneto. Dopo aver bloccato l’Alta Velocità ferroviaria, ora mette infatti a rischio gli investimenti sulla rete stradale regionale”.
“La Lega non può continuare con la sua doppiezza – conclude Stefano Fracasso – paladina dell’Autonomia in Veneto e, contemporaneamente, interprete del centralismo romano. Il Presidente Zaia esca dal suo silenzio e ci dica come stanno veramente le cose”.