La Prima e la Seconda commissione consiliare hanno incontrato oggi, in seduta congiunta, l’Assessore regionale ai lavori pubblici, infrastrutture e trasporti, il Commissario regionale e la responsabile della Struttura di progetto in relazione alla realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta. Nel corso dei lavori, l’Assessore regionale, il Commissario e la responsabile della Struttura hanno illustrato ?lo stato dell’arte’ relativo all’infrastruttura viaria ad un anno dal subentro della Regione del Veneto, a tutti gli effetti, nella gestione della realizzazione dell’opera.
Particolare l’attenzione su alcune voci di natura finanziaria legate alla realizzazione della SPV (lavori, espropri, risoluzione di problemi legati alle interferenze dei sottoservizi con l’opera, costi e tempi della progettazione), sul contenuto, giudicato positivo dal Commissario, della deliberazione dell’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) risalente al dicembre 2017 riguardante la correttezza giuridica del terzo atto convenzionale, sulle criticità e sulle soluzioni adottate in merito ad alcuni snodi viari quali le interconnessioni autostradali, il casello di Montecchio e il collegamento con Breganze, sui limiti di velocità (confermati i 110 km/h, nonostante le caratteristiche stradali consentano i 130 km/h), sui tempi di esecuzione dell’opera e sulla possibilità di aprire al traffico parti della Pedemontana.
In merito a questi due ultimi aspetti, da un lato è stato confermato il termine di settembre 2020 quale data di fine lavori, anche se desta preoccupazione, alla luce del decesso avvenuto nel cantiere e delle conseguenti indagini della procura, la realizzazione della Galleria di Malo; dall’altro lato, infine, è stato giudicata possibile l’apertura anticipata di alcuni tratti stradali funzionali.
Zanoni (PD): “I dubbi sulla sostenibilità della Pedemontana restano tutti. Cosa aspetta la Regione a rispondere all’Autorità anticorruzione?”
“Tante parole, ma non mi hanno assolutamente convinto. I dubbi sulla sostenibilità dell’opera restano tutti”. È quanto afferma il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni a proposito della Commissione congiunta (Prima e Seconda) sulla Superstrada Pedemontana a cui hanno partecipato l’assessore ai Trasporti Elisa De Berti, il commissario regionale per l’infrastruttura Marco Corsini e la responsabile della Struttura di progetto Elisabetta Pellegrini.
“Nel corso della seduta hanno riferito che c’è stato il closing, con la sottoscrizione dei bond, sottolineando l’interesse di investitori esteri, in particolare australiani, coreani, tedeschi e austriaci. Però questa è stata a mio giudizio l’unica risposta esaustiva. Sui 300 milioni dati dalla Regione, l’avvocato Corsini ha chiarito che non si tratta di un aumento di costo dell’opera ma di un incremento di contributo pubblico. Ma sulla loro destinazione non ho avuto risposte”, prosegue il vicepresidente della commissione Ambiente.
“Ho poi sollevato la questione della velocità in base alla quale sono stati calcolati i flussi di traffico e sono emerse incongruenze. Dalle risposte dell’ingegner Corsini e della dottoressa Pellegrini è emerso che la Superstrada è stata deliberata dal Cipe nel 2006 con una velocità di 110 km/h mentre quella utilizzata dallo studio Green Engineering per determinarne i flussi di traffico è stata di 130 km/h, risparmiando circa otto minuti. Quindi i numeri non tornano. Il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Cantone ha chiesto di rivedere i flussi di traffico calcolandoli con la velocità reale percorribile nella SPV, poiché in base a questi possiamo definire quelle che saranno le entrate in capo alla Regione ovvero i pedaggi e quindi capire se l’accordo economico finanziario regge oppure se per il pubblico ci saranno dei buchi progressivi nel bilancio. Non dimentichiamo che il canone versato a Sis è certo, i pedaggi no”.
“Ma le perplessità sull’opera sono davvero tante. Ho chiesto di conoscere il parere dell’avvocato Corsini sui profili penalmente rilevanti dell’esposto presentato dai progettisti della Sics però ha replicato la Pellegrini liquidando il tutto come un rapporto tra privati dove ?la Regione non ha alcun compito in merito’, mentre sull’ottemperanza ambientale mi è stato detto che vengono effettuati monitoraggi trimestrali senza però fornire documentazione in merito”.
Oltre a ciò, evidenzia ancora Zanoni, c’è ancora la relazione dell’Anac dello scorso 22 novembre, 11 quesiti che attendono risposta. “Sono incredulo, a distanza di oltre due mesi, la Regione anziché chiarire, ha chiesto a sua volta un incontro col funzionario dell’Autorità anticorruzione e un’ulteriore proroga dei tempi. Ma cosa c’è ancora che non si sa, che impedisce di dare risposte alle precise e circostanziate richieste di Cantone? La realtà è che i nodi stanno venendo al pettine, perché oltre a questo, la Regione dovrà poi relazionare presso la Corte dei Conti per un’adunanza che a detta degli stessi Corsini e Pellegrini sarà tra febbraio e marzo”.