La strada Pedemontana veneta è un autentico sfregio alla terra veneta, un lungo solco che attraversa la pianura, un ulteriore scempio in una terra già tartassata in fatto di consumo di suolo. Sempre più numerosi e pericolosi sono i casi di inquinamento che coinvolgono il territorio attraversato da questa lunga lingua di asfalto: dal Pfas alla Cava Melagon, dalla PM Galvanica ai pesticidi e fino alla prossima bomba ecologica figlia di un territorio che in nome del “fare schei” ha avvelenato sé stesso.La Pedemontana è uno sfregio per le tasche dei veneti: un’opera che ha visto lievitare i costi di costruzione e, soprattutto, ha visto lievitare i contributi pubblici concessi ai privati per la costruzione.
Mentre i cittadini veneti espropriati devono ancora essere pagati, ai costruttori è stato concesso di tutto: non avevano i soldi per farla al momento della firma della convenzione (solo 8 anni dopo è arrivato il Bond) e il rischio d’impresa è a carico della Regione. Se non vi sarà un traffico sufficiente, così da coprire con i pedaggi l’investimento, sarà la Regione a dover coprire il buco. E i soldi che la Regione verserà li sottrarrà ai servizi ai cittadini, alla scuola, ai trasporti, alla sanità pubblica.
Del resto la stessa Corte dei Conti ha espresso forti dubbi sul quadro economico generale ventilando il rischio di un possibile danno erariale.
La Pedemontana è uno sfregio alla dignità dei Veneti: invitiamo tutta la cittadinanza al sit-in che si terrà al Parco delle Rogge di Rosà giovedì 22 febbraio alle 15 per dire basta a questo “sistema” di opere inutili.
I candidati portavoce del Movimento 5 Stelle