“Come Regione ci siamo subito attivati con Superstrada Pedemontana Veneta per trovare una soluzione che permetta la prosecuzione dei lavori senza disturbare il sonno dei cittadini di Cornedo, ma stupisce la denuncia nei confronti del sindaco e dell’ingegnere regionale Elisabetta Pellegrini: non è questo il modo di interloquire e trovare delle soluzioni con l’amministrazione pubblica”. Così il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nicola Finco, del gruppo Liga Veneta per Salvini premier, commenta “La notizia emersa a mezzo stampa della denuncia giunta al primo cittadino di Cornedo Vicentino, Francesco Lanaro, e all’ingegnere Pellegrini, direttore della struttura di Progetto della Superstrada Pedemontana Veneta, da parte del comitato Palazzina per i rumori notturni legati al cantiere”.
“La diffida di sospensione lavori – ricorda Finco – è giunta il 26 maggio: subito la Regione ha sollecitato Spv e Arpav a svolgere le opportune rilevazioni. Secondo quanto accertato da Spv, i parametri risultavano in regola, ma le rilevazioni Arpav svolte nei giorni 19, 20 e 21 giugno all’interno delle abitazioni hanno evidenziato uno sforamento. Dati che sono giunti in nostro possesso giovedì 8 luglio: abbiamo quindi scritto al concessionario di mettere in atto tutte le procedure tecniche per ridurre i rumori legati al cantiere. Tutto questo è stato svolto di concerto con il Comune, quindi tutto si può dire tranne che la Regione e il sindaco siano rimasti alla finestra o siano colpevoli di omissioni di atti d’ufficio. Discorso diverso se l’obiettivo è strumentalizzare la vicenda”.
“Vien da sé – continua il Vicepresidente – che si troverà una adeguata soluzione che garantisca il riposo ai residenti della zona e, nel contempo, la prosecuzione dei lavori, perché l’opera va terminata. Quello che non mi trova d’accordo è il metodo: denunciare il direttore della struttura di progetto e un sindaco che fino a oggi si è sempre speso per i suoi cittadini con l’amministrazione regionale, è un modo di agire che non mi appartiene”.
“Denuncia e diffida, così ravvicinate tra l’altro – conclude Finco – si potevano facilmente risparmiare intavolando un semplice dialogo con l’amministrazione pubblica e gli organi preposti, ma sembra che ormai sia diventata quasi una moda denunciare i primi cittadini per qualsiasi cosa”.