Pedemontana Veneta: aperto il raccordo con A27. Salvini: “Porterà un grande impatto ambientale ed economico”

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Questa mattina a Spresiano per inaugurare l’allacciamento con l’autostrada A27 della Pedemontana Veneta, un intervento molto atteso dai territori che porterà un grande impatto ambientale ed economico. Continuiamo sulla strada delle infrastrutture, del lavoro, dei sì“. Matteo Salvini, vicepremier del Governo Meloni e ministro delle Infrastrutture, era presente questa mattina in Veneto per la tanto attesa inaugurazione della interconnessione fra Superstrada Pedemontana Veneta e Autostrada A27.

A fare gli onori di casa, ovviamente, il presidente regionale Luca Zaia che ha detto: “Inauguriamo oggi la connessione della Pedemontana veneta con l’A27: un passo fondamentale per quest’opera, la cui genesi è partita lontana nel tempo, ha accelerato negli anni, ed ora può iniziare il percorso per andare a regime.

La storia della Pedemontana parte con i primi progetti degli Anni ’90. Si blocca, va in stallo, e solo negli ultimi anni l’impegno della Regione ha portato all’avvio dei cantieri – ha aggiunto -. L’apertura del collegamento con l’A27 permette ora di fare l’atteso salto di qualità: decine di comuni, migliaia di aziende, tantissimi abitanti di questi territori hanno finalmente un’arteria importante per il traffico veicolare, in una delle aree produttive più importanti del Paese. Questo significa anche un aiuto all’economia, all’attrazione di investimenti, alla crescita di una porzione di Veneto che viveva sotto scacco di una viabilità secondaria ormai satura”.

La Regione ha ricordato i dati tecnici dell’opera, la cui ultima tratta è costata 66 milioni di euro, esclusi gli oneri per indennità di esproprio e i lavori di gestione interferenze. Essa è caratterizzata da una piattaforma stradale composta da 2 corsie per senso di marcia, larghe ognuna 3,75 metri. Spartitraffico centrale largo 3 metri. Banchina sinistra larga 0,75 metri e banchina destra con corsia di sicurezza larga 3 metri. Lungo il percorso sono state installate barriere antirumore per 2650 metri. Per quanto riguarda le opere paesaggistiche e le mitigazioni vegetali sono stati messi a dimora 8550 elementi vegetali.

La tratta Spresiano -Villorba-A27 è lunga 2 chilometri e per il 94 per cento si sviluppa in trincea. La barriera Spresiano-Villorba conta sei piste di cui una dedicata ai trasporti eccezionali. Il casello in entrata e in uscita di Spresiano-Villorba è unito alla barriera di esazione. La tratta si chiude collegandosi con una intersezione a livello sfalsato alla A27. Al fine di realizzare l’intersezione è stato necessario spostare le aree di servizio Piave Est e Piave Ovest, le quali sono state sostituite dalle nuove aree di servizio Sile Est e Sile Ovest.

Con questi ulteriori 2 chilometri la SPV arriva oggi a una percorribilità complessiva provvisoria di circa 82 chilometri. Una volta completata, l’infrastruttura conterà 94 chilometri, attraversando 36 Comuni, con 14 caselli, per un investimento di 2 miliardi e 258 milioni di euro. Ad oggi l’opera è ultimata per l’97 per cento.

L’opera permette di abbattere in modo significativo i tempi di percorrenza: per raggiungere Pordenone da Bassano del Grappa ci vorrà un’ora e cinque minuti a fronte delle quasi due ore utilizzando la viabilità preesistente. Da Bassano a Portogruaro, tra SPV, A 27 e A 28 ci vorranno un’ora e venti minuti contro le due ore di tragitto con la viabilità ordinaria. Da Bassano a Udine un’ora e cinquanta minuti contro le due ore e tre quarti previste dalla viabilità ordinaria.

Le principali opere che caratterizzano la tratta sono: un monolite a spinta RFI (a 4 canne) Treviso-Udine di 40 metri, un monolite a spinta A27 (a 1 canna) in direzione SPV di 48 metri, un monolite a spinta A27 (a 1 canna) in direzione Belluno per 59 metri. L’asse viario Spresiano – Villorba – A27 era l’ultimo tratto in provincia di Treviso ancora mancante della Pedemontana veneta e rappresenta il naturale proseguimento, attraverso l’intercettazione della A28, con i mercati del nord Europa. “Un risultato raggiunto grazie anche alla sinergia con le strutture del Ministero, che ha accelerato lo sblocco di autorizzazioni e collaudi”, fa sapere la Regione.

Voci critiche arrivano dal mondo della politica nazionale e locale. Il deputato del MoVimento 5 Stelle in Commissione Industria, il vicentino Enrico Cappelletti ha ricordato i ritardi nell’opera e parlato di altre criticità: “Se non ci sarà un passaggio veicolare sufficiente a coprire i costi, li dovrà coprire interamente la Regione Veneto, cioè li pagheranno i cittadini”. Ma in merito oggi Zaia ha detto che “i flussi di traffico sono in aumento”, dunque “gli introiti aumenteranno nei prossimi mesi ed anni”.

Ancora Cappelletti ha criticato i costi eccessivi della Pedemontana Veneta (80 milioni di euro a chilometro) e ricordato come il canone di disponibilità riconosciuto dalla Regione al concessionario, indipendentemente dai flussi di traffico, sia svantaggioso. E gli automobilisti si preparino a sborsare “i pedaggi più cari d’Italia”, ha concluso Cappelletti.

I conti dell’opera non tornano neanche al Pportavoce dell’ppposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni. “La Regione – ha dichiarato – tiene gli incassi dei pedaggi, ma la differenza rispetto all’importo assicurato ai privati è tutto sulle spalle dei Veneti. Vorremmo poter esercitare il nostro compito di controllo ed essere messi a conoscenza di come vanno i conti. E intendono saperlo soprattutto i cittadini veneti, di quali stime di traffico e di flussi finanziari in entrata disponga la Giunta per giustificare tutto questo ottimismo”.