“La consigliera Rizzotto dica la verità ai cittadini sulla voragine finanziaria che la Pedemontana sta già provocando sulle casse regionali e che si abbatterà sui cittadini con tagli ai servizi. Da buon samurai, peraltro lungi dall’essere l’ultimo come lei mi definisce, non mi stancherò mai di lottare per far luce su questo buco vergognoso”.
La replica alle dichiarazioni dell’esponente leghista è del consigliere regionale del PD Veneto, Andrea Zanoni.
“I numeri, non gli umori e gli stati d’animo ai quali si affida tronfia la collega, dicono che a fronte di un canone annuo medio di 300 milioni di euro, le entrate da pedaggi supereranno difficilmente i 100 milioni di euro l’anno. Basti pensare che gli introiti della superstrada nel 2023 sono state pari a 65 milioni di euro, ben lontani dai 300 necessari per non andare in perdita. Stiamo parlando dunque di un possibile buco di circa 200 milioni, da moltiplicare per i 39 anni della concessione”.
Zanoni ricorda a Rizzotto, “che pare avere la memoria corta, che a dicembre è già stato votato nel bilancio un buco di 60 milioni di euro causato dalla Pedemontana e che già causerà tagli ai servizi dei veneti, sanità e sicurezza stradale in primis. Invece di attaccarmi, la consigliera pensi a come risolvere questo gravissimo problema che rischia di mandare ko la regione fino al 2064, con un danno per le attuali e future generazioni generato da un madornale errore fatto da Zaia nel 2017 quando, con la terza convenzione, ribaltò il project financing portando il rischio di impresa sul groppone dei veneti”.