Pensioni, Movimento 5 Stelle: Governo Meloni pronto a fare cassa, randellata al ceto medio

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Pensioni alle Poste Italiane
Pensioni alle Poste Italiane

Il Governo Meloni, avallato dalla slegata Lega di Zaia e da Forza Italia quale artificiale calamita attrai-e-cattura eletti altrui, è pronto per sferrare la prossima mazzata sugli italiani. Sono pronti a fare cassa sulle pensioni, – dichiarano l’on. Enrico Cappelletti e la sen. Barbara Guidolin del M5S – vorrebbero tentare la strada del loro mancato adeguamento. Una randellata al ceto medio, quello che principalmente sostiene i consumi. Non gli bastava togliere il reddito di sostentamento ai più fragili.

D’altra parte è ancora fresca nella memoria la manovra di bilancio 2023 che ha visto tagli gravissimi a sanità, scuola e pensioni e che ha inaugurato nel nostro Paese il periodo di austerità.

Oggi una ulteriore “accettata” sulle pensioni, porterebbe ad un forte danno economico, ad una ingiustizia sociale e all’impoverimento ulteriore di anziani e famiglie che spesso proprio con la pensione tentano di aiutare i figli disoccupati.

L’alibi della Meloni alla vigilia della legge di Bilancio? Prendersela con le truffe al Superbonus, proprio quando la Guardia di Finanza – precisano Cappelletti e Guidolin – ha dichiarato che le truffe al Superbonus sono state le più basse nella storia dei bonus nel nostro Paese. Un alibi che a noi pare un pesante tradimento delle promesse elettorali e ciò dimostra quanto questo Governo sia sempre più inaffidabile e pericoloso.

Servono 30 miliardi per la legge di bilancio e il Governo, nonostante l’aumento del gettito sulla benzina, ne ha solo 9. Non accetteremo – puntualizzano i parlamentari veneti del M5S – tagli alle famiglie e alla sanità, tanto meno sulle stesse pensioni. E’ previsto aumento delle bollette energetiche, nel 2024, del 5-10%.

La soluzione sarebbe semplice, facciamo come altri Stati in Europa: tassiamo gli extraprofitti. E’ giusto che i settori economici che hanno lucrato maggiormente nel periodo di crisi, diano oggi un maggior contributo per aiutare il Paese ad uscire dalla crisi. Pensiamo ai colossi del web, ma anche all’industria degli armamenti. Ma ciò significherebbe schierarsi contro i poteri forti e questo  – concludono Cappelletti e Guidolin –  è un Governo che passerà alla storia per essere debole con i forti e forte con i deboli.


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