“Dovrebbe essere la prima notizia sulle prime pagine dei giornali e l’apertura dei Tg lo sciopero in Francia dove un milione di lavoratrici e lavoratori è sceso in piazza con 200 manifestazioni contro la riforma delle pensioni di Macron, che già l’ha dovuta ritirare due anni fa”.
Lo sostiene Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, coordinamento di Unione Popolare sulle proteste francesi di queste ore, attraverso numerose manifestazioni riuscite ovunque: un milione e 120.000 persone in strada secondo il ministero dell’Interno, che invece ne aveva previste 750.000.
“Dalla Francia arriva di nuovo la dimostrazione che si può dire NO alle controriforme neoliberiste.
Con i sindacati sono schierati i nostri compagni dei partiti della Nupes che hanno mandato la destra al terzo posto alle legislative. I francesi insorgono con uno sciopero gigante contro il tentativo di alzare a 64 anni l’età pensionabile e già si prepara il referendum se la riforma non sarà ritirata.
I sindacati francesi, come noi di Rifondazione Comunista e Unione Popolare, rivendicano il diritto di andare in pensione a 60 anni e difendono il sistema retributivo che a noi è stato rubato dalle riforme di centrosinistra e centrodestra. Nella piattaforma della CGT c’è il salario minimo di 15 euro l’ora e la riduzione a 32 ore settimanali dell’orario di lavoro.
Le lotte francesi sono un esempio che va seguito in Italia qualunque sia il governo in carica”, conclude Acerbo.