“Domani giovedì 7 giugno alle 11.15 in sala stucchi a Palazzo Trissino sono in programma comunicazioni del sindaco sul prolungamento di via Aldo Moro e sulla costituzione di parte civile del Comune di Vicenza nel processo Banca Popolare di Vicenza“. Quella così annunciata sarà, probabilmente, l’ultima conferenza stampa di Achille Variati ma, così come è annunciata, ha un valore ancora più storico dell’essere l’ultima. Dopo aver vissuto per anni all’ombra comodamente protettiva del sistema incernierato intorno a Gianni Zonin (rivolgersi a Jacopo Bulgarini d’Elci per l’ufficializzazione di questa constatazione da noi sempre fatta ma da lui significativamente siglata).
Variati mette, infatti, l’annuncio pre elettorale (come i tanti fatti da lui e dagli altri sponsor del suo prosecutore designato, non ancora dal popolo, però, Otello Dalla Rosa) del prolungamento di Via Aldo Moro sullo stesso piano della costituzione di parte civile del Comune nel processo Banca Popolare di Vicenza in cui ci sono migliaia di cittadni di Vicenza come parti lese.
Vicenza avrebbe di certo pianto nel caso l’annuncio su via Aldo Moro non si fosse fatto domani, 7 giugno, come si sarebbe addirittura strappata i capelli se il buon Dario Vianello, dg di Aim, non fosse stato “invitato” a fare oggi, 6 giugno, l’annuncio di ben… 25.000 elargiti da Aim alle famiglie bisognose con la benedizione di lady Isabella Sala, fondatrice di Vinçva con Dalla Rosa e mega candidata col Pd.
Ma se lacrime alluvionali avrebbero inondato le vie di Vicenza in assenza di questi due annunci per irretire, a 4 e 3 giorni dal voto, i vicentini considerati da Variati & c. così sciocchi da cascarci, le stesse vie rimbomberanno della urla dei vicentini, creduti sciocchi solo perchè vergognosamente gabbati da Gianni Zonin e dal sistema mediatico suo megafono.
Costoro sapranno, se ancora ne avessero dubitato, che lui, proprio lui, il sindaco simbolo del sistema vicentino, proverà a violentare la loro pazienza ancora una volta, non l’ultima, visto che spera, così e però, di riprodursi nella stessa classe politica che l’ha sostenuto per 10 anni.
Caro Achile Variati, tante, troppe volte non ci hai ascoltato, anche quando in incontri a quattrocchi ti abbiamo messo in guardia, per difendere Vicenza, sul crac finale della BPVi.
Non ci hai ascoltato in quella come in altre occcasioni (alcune, pochissime, private e molte di più pubbliche su questo mezzo), ma noi anche questa volta proviamo a darti una mano.
Domani, 7 giugno, abbi un sussulto non di dignità ma di rispetto di Vicenza e di quel che resta dopo il tuo passaggio di questa comunità, di cui dici (e domani dirai nell’incontro specifico, che priam dei due annunci, che avrai con la stampa osannante e con… noi) di aver avuto l’onore di essere stato il primo cittadino.
Abbi uno scatto di rispetto, magari il primo e ultimo, ma non annunciare domani 7 giugno, a tre giorni dal voto, la costituzione di parte civile del Comune di Vicenza che dovevi attivare subito, alla prima udienza, mesi fa e prevenendo tutti i concittadini truffati dal mondo che frequentavi senza accorgerti, lo hai detto tu, di nulla, anche dopo che ti avevamo mostrato e dimostrato quello che stava avvenendo.
Non fare l’ennesimo show promozionale sulla pelle dei risparmiatori di Vicenza truffati quando mai hai fatto qualcosa di concreto prima per capire, poi per prevenire la truffa, quindi per tutelarli almeno simbolicamente col gesto dela Costituzione di parte civile.
Fatto subito quel gesto avrebbe assunto un significato etico, di solidarietà, anche se postuma.
Ora no, il tuo gesto saprebbe di cinismo, ipocrisia e utilitarismo dopo che tutti i candidati sindaco, incluso il tuo, sono stati spinti dai nostri appelli, che risalgono a date antecedenti alla prima udienza utite a costituirsi, ad un “outing” sulla costituzione di parte civile.
Visto, però, che solo gli altri 5 candidati, tra cui non Dalla Rosa ma Francesco Rucco, si sono impeganti a trovare il modo (leggi 93.000 euro) di acquisire anche gli atti del processo, un milione di pagine in cui, a parte quella giudiziaria, si potrà trovare la verità storica dei rapporti tra i poteri locali, domani, 7 giugno, dicci che siamo noi che abbiamo speculato anche questa volta sulla tua indiscutibile buona fede e pronuncia questa nobile frase: “non sono qui, come il direttore di VicenzaPiù ha malevolmente scritto, ad annunciare negli ultimi 3 giorni del mio mandato un atto che, lo ammetto, avrei dovuto compiere prima di subito. Sono, quindi, quì a lasciare che il mio successore faccia quello che io non ho fatto e anche di più!”.
Grazie signor sindaco se, per una volta, ci smentirà e volerà alto.
Tanto più che, torni cinico ora, è la sua qualità migliore politicamente parlando, forse questo annuncio imprevisto potrebbe rendere al suo candidato qualche consenso che potrebbe prendere il posto di quelle urla di cui parlavano ad inizio di questa riflessione.
Urla di rabbia perchè di essere “becchi e bastonati” molti vicentini sono stanchi e hanno voglia di urlarlo.
Che siano maggioranza o meno il 10 giugno lo decideranno loro, noi il nosto dovere di informarli lo abbiamo fatto e lo faremo, sempre.