Per CoVePA “Zaia ha sbagliato le percentuali di aumento del traffico di SPV”, il GdV lo ha “supportato” e Corte dei Conti dovrebbe re-intervenire

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Il nuovo innesto SPV-A4
Il nuovo innesto SPV-A4

Perviene a noi come agli altri organi di informazione il Comunicato Stampa dal titolo “CoVePA 27 giugno 2024 – Zaia ha sbagliato le percentuali di aumento del traffico di SPV“, comunicato, che con qualche ndr, a volte doveroso per la comprensione e la “puntualizzazione”, pubblichiamo di seguito* a beneficio dei lettori e dei cittadini veneti perché possano continuare a leggere anche sulla nostra testata le varie versioni di una vicenda complessa. La questione della SPV la seguiamo soprattutto da cittadini e da “spettatori”, sia poure attenti, non avendola potuta seguire in dettaglio giornalisticamente in passato se non riportando le varie fonti da cui ci arrivavano (qui alcune delle svariate note e posizioni pubblicate, ndr) e ci arrivano quelle che il CoVePa chiama veline, ma che, come la sua, hanno la dignità di comunicati emessi da istituzioni pubbliche, come la Regione Veneto, da comitati come il CoVePa (Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa) e da politici di diverse estrazioni.

Il direttore


*CoVePA 27 giugno 2024 – Zaia ha sbagliato le percentuali di aumento del traffico di SPV

Agli organi di informazione

All’inaugurazione del Casello di A4 di Brendola-Montecchio Maggiore del 25 giugno scorso, il presidente uscente della giunta della Regione Veneto Zaia si è prodotto in una performance, che lo ha portato di nuovo in testa, lasciando Il ministro della cultura San Giuliano indietro. Lo ha superato con i suoi problemi con la matematica dell’esame di scuola media dato che Zaia ha sbagliato le percentuali di aumento del traffico di SPV.  Si è librato nell’alto dei calcoli percentuali dell’aumento dei pedaggi di SPV, cadendo rovinosamente. Per quanto Il Giornale di Vicenza abbia tentato di ammortizzare il tonfo (e sempre che non abbia riportato male quanto detto da Zaia, noi non c’eravamo, ndr), ha dichiarato che con questa «apertura di fatto si chiude il masterplan della Pedemontana veneta a questi 94 km e ½ di infrastruttura a pagamento, più 68 km di nuove strade libere non a pagamento, ma anche la volontà di fare un bilancio. Un bilancio importante visto e considerato che. da gennaio 2024 ad oggi abbiamo avuto un incremento importante del traffico, Siam passati da poco da quasi 50.000 auto a oltre 70.000, quindi un incremento del 75%. Qual è la prossima mossa? Insomma, dal punto di vista delle infrastrutture, la prossima impresa? …» chiede la giornalista che lo sta intervistando.

Innanzitutto, varrebbe la pena rifare il bilancio per quanto importante e poi prendere delle ripetizioni di matematica delle percentuali. Non è chiaro altresì quali siano i 68 chilometri non a pagamento completati, perché questo fatto darebbe il via alla applicazione stringente della convenzione. Fatto che, come ha spiegato il Consigliere Arturo Lorenzoni costringerebbe a pagare alla SIS sia in caso di perdita che in caso di guadagno dai flussi derivanti dai pedaggi. Come questo avvenga è spiegato dalle capacità economiche finanziarie espresse dal presidente uscente Luca Zaia. Oltre ai numeri a casaccio nel comunicato e nelle dichiarazioni che ha rilasciato, dimentica il calcolo delle penali a carico di SIS e il calcolo corretto dell’inflazione, nonché i punti (gli “appunti”, ndr) di un anno fa della Corte dei Conti.  Non c’è da stare tranquilli per cosa sta accadendo sugli aspetti finanziari a danno dei veneti nella regolazione dei primi canoni di gestione con botte da 300 milioni all’anno di media in 39 anni.

Ciò che è grave è quanto hanno fatto il direttore del Giornale di Vicenza Marino Smiderle e Piero Erle con il titolo in prima pagina «Pedemontana, traffico su del 75%» del 26 giugno 2024. Sotto chiosa il nostro Erle «Zaia ha dati di netta crescita dopo l’aggancio con l’A4: «I flussi di traffico da gennaio segnano una crescita del +75%». E così spera di accorciare il periodi di gestione in deficit dell’opera»,. Non parliamo, poi, del virgolettato a pagina 6 dove Erle ha in mano, evidentemente, una velina della fantasmagorica squadra di comunicazione di Zaia.

Questo tipo di informazione può influenzare la corretta valutazione degli interessi da capitale di rischio per l’acquisto dei bond SPV. Questa è la responsabilità che il direttore Smiderle e il giornalista Erle hanno deciso di accollarsi diffondendo una informazione del presidente Zaia da una prospettiva falsata perché 70.000 veicoli meno 50.000 veicoli sono uguali a 20.000 veicoli (in più, ndr) e la percentuale di aumento si ottiene dividendo questa differenza con il valore di partenza dichiarato da Zaia  e corrisponde a un aumento del solo 40% diverso dal 75% dichiarato. Oltretutto se valutiamo la velina di Regione Veneto del 25 giugno scorso ci accorgiamo che la percentuale sarebbe ancora più bassa. La media in una settimana sarebbe di 55 mila veicoli che dedotti da quelli attuali produrrebbe un aumento di 15.000 veicoli dando origine a una percentuale di aumento medio del 27%. Questo giornale e i suoi editori, che sono i “prenditori” che hanno voluto la SPV a qualunque costo, continuano a mascherare il possibile default dell’infrastruttura e del bilancio regionale, conseguenza che era già emersa come possibile 8 anni fa.

Che sia il 27%, il 40% o il 75%, se l’aumento è rispetto al nulla, è un aumento da nulla. Il punto è che in questi giorni abbiamo documentato una serie di gravi e pesanti problematiche ambientali per i PFAS in Pedemontana Veneta, che la trasformano in un impianto inquinante, tanto da dovere impiantare due sistemi di filtraggio a carboni attivi per i tunnel Malo-Castlgomberto e Sant’Urbano a Trissino. Sono ormai noti anche i danni strutturali emersi su entrambi i tunnel dopo le pesanti piogge della primavera 2024. Si tratta di due questioni che, data la dichiarazione di Zaia, ci spingono a valutare l’interessamento della procura della Corte dei Conti. È infatti nelle carte (dei tempi, ndr) del commissario Vernizzi che la maggior parte degli aumenti di spesa che la SIS ha chiesto, riguardava o l’adeguamento strutturale e funzionale dei tunnel. Ora se questi sono costruiti in tal modo da rompersi e da inquinare in permanenza la Corte dei Conti dovrà risponderci se esista o meno un danno per l’erario, e chi lo ha provocato.

Matilde Cortese Massimo M. Follesa Elvio Gatto protavoce CoVePA

https://wwwcovepa.blogspot.com/2024/06/zaia-ha-sbagliato-le-percentuali-di.html