Per la Russia il tetto al prezzo del petrolio non influirà sulla guerra

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Vladimir Putin

Il Cremlino afferma che il tetto al prezzo del petrolio russo imposto dal G7 ed entrato in vigore lunedì destabilizzerà i mercati energetici globali, ma non influirà sulla capacità di Mosca di sostenere le operazioni militari in Ucraina.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato che la Russia sta preparando la sua risposta alla mossa del G7 e degli alleati di vietare a Paesi e compagnie di trattare con le esportazioni di petrolio russo via mare quando il prezzo supera i 60 dollari al barile, facendo sapere che diversi funzionari russi hanno già informato che il piano di Mosca consisterà nel non vendere petrolio ai Paesi che rispettano il tetto massimo.

Diversi funzionari russi hanno già detto che Mosca non venderà petrolio ai Paesi che rispettano il tetto massimo. Intanto, l’India continuerà ad acquistare petrolio dalla Russia, ha fatto sapere il ministro degli Esteri indiano dopo l’entrata in vigore del limite di prezzo imposto dal G7.

Il Ministro degli Affari Esteri Subrahmanyam Jaishankar ha commentato la notizia dopo la visita alla controparte tedesca Annalena Baerbock, dove hanno discusso delle relazioni bilaterali e della guerra della Russia in Ucraina, spiegando che non è giusto che i Paesi europei diano priorità ai loro bisogni energetici ma “chiedano all’India di fare qualcos’altro”.

Jaishankar non ha fatto riferimento diretto al tetto massimo di prezzo, ma ha detto che l’Unione Europea importa dalla Russia più combustibile fossile dell’India. La scorsa settimana, i legislatori dell’UE hanno dichiarato la Russia “Stato sponsor” del terrorismo, in linea con le richieste del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy.

“Gli attacchi deliberati e le atrocità commesse dalle forze russe e dai loro proxy contro i civili in Ucraina, la distruzione delle infrastrutture civili e altre gravi violazioni del diritto internazionale e umanitario sono atti di terrorismo e costituiscono crimini di guerra”, si legge in un comunicato stampa del Parlamento europeo. La designazione è una condanna simbolica e si aggiunge alle manovre occidentali di frenare l’intervento russo in Ucraina.

Fonte: The Vision