Bauli ha chiuso il bilancio 2017-2018 con un fatturato di gruppo di 472,6 milioni di euro, in crescita di 22,6 milioni rispetto all’esercizio precedente. L’azienda di Verona (nella foto un laboratorio), che al suo interno ha inglobato brand storici come Alemagna, Motta, Doria e Bistefani, ha messo a segno al 30 giugno 2018 (stando al bilancio annuale, il suo primo consolidato, ora disponibile) un Ebitda di 42,5 milioni, in calo rispetto ai 47,8 milioni dell’esercizio precedente e «dovuto – si legge nella relazione che accompagna il bilancio – all’aumento del costo delle materie prime». Il burro, in particolare, principale voce di costo per pandori e panettoni, ha raggiunto livelli di costo particolarmente elevati.
L’altro impegno importante sostenuto da Bauli sul fronte dei costi è stato l’avvio della produzione nello stabilimento indiano di Baramati, destinato a coprire tutto il mercato del Sudest asiatico. Per potenziare la produzione dell’impianto indiano Bauli ha anche aperto una filiale a Singapore. L’utile netto del gruppo, che oggi controlla un terzo del mercato dei dolci natalizi e di quelli pasquali, si assesta su 10,2 milioni, 0,5 in meno dell’esercizio precedente.
di I. Ve., da Il Sole 24 Ore