Per l’Estate a Vicenza ritorna il festival Be Popular di StivalaccioTeatro

227

Il Teatro Popolare torna a invadere la città di Vicenza con la III edizione del Festival Be Popular, progetto a cura della compagnia StivalaccioTeatro e Comune di Vicenza nell’ambito del cartellone L’Estate a Vicenza, sostenuto da Gruppo Aim e con il contributo di Regione del Veneto, Fondazione Cariverona e Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank. Teatro, musica, esposizioni, workshop internazionali e aperitivi musical teatrali, numerose le attività e le compagnie che si alterneranno per animare l’estate vicentina.

La programmazione principale del festival viene ospitata anche quest’anno presso il Chiostro di San Pietro, uno spettacolare angolo della città e sede dell’Ipab di Vicenza che, grazie alla preziosa collaborazione con l’Istituto, in molti hanno visitato in occasione degli spettacoli di Be Popular; oltre al calendario di spettacoli previsti al Chiostro dal 20 al 25 agosto, questa edizione introduce una novità per quanto riguarda il programma, ovvero un’anteprima di tre giornate in luoghi periferici della città, tre spettacoli dal 7 al 9 agosto in altrettanti quartieri di Vicenza tra commedia dell’arte, circo teatro e musica.

La compagnia StivalaccioTeatro si dedica da sempre alla diffusione del teatro popolare, una forma d’arte che pone al centro della scena il rapporto con lo spettatore, raggruppando innumerevoli linguaggi tesi alla facilità di accesso ai contenuti. L’accezione popolare non è alternativa al teatro colto, bensì al teatro elitario: uno dei primi obiettivi di questa forma di teatro infatti è proprio quello di portare cultura, nuovi linguaggi e tematiche ad un pubblico eterogeneo e diversificato lavorando sulla stratificazione dei contenuti, in modo da offrire livelli di lettura diversi, sempre fruibili in base all’esperienza personale dello spettatore. Hanno lavorato in questo senso, negli anni, mostri sacri del teatro italiano come Eduardo De Filippo, Dario Fo, Giorgio Strehler, ma anche esperienze più votate alla ricerca di nuovi codici espressivi, come ad esempio in Italia Emma Dante e all’estero il percorso artistico di Irina Brook solo per citarne alcune.

Fulcro di partenza è sicuramente il bagaglio di pratiche ereditate dal teatro di strada, dal circo e in Italia soprattutto dalla commedia dell’arte: proprio gli stilemi di quest’ultima sono risultati particolarmente importanti per la formazione di molti artisti che indagano questo ambito.

Per fare il punto su questo tipo di teatro, tornato alla ribalta negli ultimi anni grazie ad alcune vivacissime giovani compagnie, martedì 20 agosto il festival ha deciso di dedicare l’apertura ufficiale del Festival a una tavola rotonda con artisti, critici e operatori, prevista alle 17 nella prestigiosa sala dell’Odeo del Teatro Olimpico, un momento di confronto per vagliare le possibili evoluzioni e sfide del Teatro Popolare.

Alla conclusione dell’incontro del 20 agosto all’Odeo del Teatro Olimpico, a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare, una parata a cura del Teatro Due Mondi accompagnerà il pubblico alle 19 dal teatro fino a piazza dei Signori: FIESTA è uno spettacolo itinerante che trasforma le strade in una festa di ambiente sudamericano. Ritmi di tamburi, personaggi alti tre metri con volti di cartapesta, colorati costumi rattoppati, bandiere e fischietti, fuochi… Diversi canti popolari e della tradizione anarchica italiana sono accompagnati dalla fisarmonica e commentano l’azione. Pian piano la città cambia faccia, prestandosi alla sua nuova funzione di scenografia del teatro.

La prima giornata si conclude infine alle 21.15 ancora in compagnia di StivalaccioTeatro con ARLECCHINO FURIOSO, coproduzione con il Teatro Stabile del Veneto, che rientra in Italia dopo il clamoroso successo alla 73esima edizione del Festival OFF di Avignone. In Arlecchino Furioso è ancora la Commedia dell’Arte ad essere protagonista, con la maschera simbolo del teatro italiano ad animare uno spumeggiante spettacolo. L’Amore, quello con la “A” maiuscola, è il motore di un originale canovaccio costruito secondo i canoni classici della Commedia dell’Arte. Un Amore ostacolato, invocato, cercato, nascosto e rivelato, ma soprattutto un Amore universale, capace di travalicare i confini del mondo. Una coppia di innamorati, Isabella e Leandro, costretti dalla sorte a dividersi, si ritrovano dieci anni dopo in Venezia pronti a cercarsi e innamorarsi nuovamente. Allo stesso tempo il geloso Arlecchino corteggia la servetta Romanella, pronto ad infuriarsi al primo sospetto di infedeltà. Chissà se alla fine l’amore trionferà tra i quattro protagonisti? Lo spettacolo è pensato per un pubblico universale, recitato con varietà di lingue e dialetti, arricchito dall’uso delle maschere, dei travestimenti, dei duelli, dei canti, delle musiche e delle pantomime.

Il giorno seguente la compagnia toscana Kanterstrasse porta sul palco l’irriverente, cattivo, grottesco UBU RE UBU CHI?, uno dei quattro testi che compongono la quadrilogia di Alfred Jarry, scrittore, poeta e drammaturgo francese inventore della Patafisica. Questo Ubu è trasversale, pensato cioè per parlare sia agli adulti che ai bambini. La pièce segue le avventure dell’assurdo e cattivissimo Padre Ubu (una sorta di sbilenco Macbeth), capitano dei dragoni, officiale di fiducia di Venceslao Re di Polonia, e della perfida e ingannevole Madre Ubu, sua moglie. Padre Ubu, spinto dalla Madre e con l’aiuto del capitan Bordure, uccide il Re Venceslao impossessandosi del trono di Polonia ma, una volta conquistato il potere, non si preoccupa minimamente di conservarlo finendo in fuga dalla sua terra a bordo di una nave. Ubu Re parla di politica, di colpi di stato e di guerre, di salite e veloci discese, parla di noi e a noi. Un testo sempre attuale, perché in fin dei conti, le regole alla base del gioco sono sempre le stesse: il potere, la ricchezza e l’ingordigia che porta a consumare e a consumarsi sempre troppo velocemente.

Questa terza edizione si arricchisce di una presenza internazionale, “l’eclettica e stramba” Laura Herts, una clown statunitense in perenne tournée dal 1990: a Vicenza presenta, giovedì 22 agosto alle ore 21.15, il suo A WON WOMAN SHOW, uno spettacolo di clownerie e teatro fisico di 1 ora e 15 minuti, in cui assistiamo alle avventure di Laura attraverso la vita di Gladys, una donna di mezza età che ha sempre cercato di essere la donna che le era stato detto di dover essere. Gladys, stravagante ed eccentrica, per quanto ci provi non ce la fa.

Laura Herts, in occasione del Festival, propone a corollario un WORKSHOP di tre giorni dal 23 al 25 agosto presso la sede di StivalaccioTeatro, un laboratorio per esplorare il vocabolario del mimo e del movimento teatrale, a osservare l’espressione unica e la comicità del proprio corpo.

La programmazione al Chiostro continua poi con un testo di Tiziano Scarpa, GROPPI D’AMORE NELLA SCURAGLIA, e portato in scena da Silvio Barbiero venerdì 23 agosto alle 21.15: il testo di Scarpa è un racconto in versi che, attraverso una lingua inventata che richiama i dialetti del centro-sud, descrive un percorso di rinascita e, in qualche modo, di redenzione. Il linguaggio poetico di Scarpa deforma il nostro immaginario e i corpi dei protagonisti divengono archetipi grotteschi di un mondo in sfacelo; immagini che richiamano l’immaginario di Bosch raccontando la storia di Scatorchio e del suo amore per Sirocchia in un paese sommerso dai rifiuti. Pochi elementi in scena per rappresentare una storia ricca di elementi narrativi che non manca mai di sorprendere per l’originalità delle soluzioni messe in atto. Lo spettatore si trova così immerso in un mondo composto da suoni antichi ma pur sempre riconoscibili, da immagini, musiche che richiamano un mondo naif tracciato con penellate severe e marcate.

Comico, cabarettista e trasformista italiano, Ennio Marchetto porta da quasi 20 anni in scena uno spettacolo esilarante, un misto di trasformismo, mimo, danza e origami. Solo sul palco, senza aiuto dietro le quinte, Marchetto cambia personaggio quasi ogni minuto, spesso davanti agli occhi del pubblico. I suoi costumi, le sue parrucche e gli accessori sono tutti bidimensionali e fatti di carta e cartoncino, come un cartone animato vivente. Con un repertorio di oltre 350 personaggi, dalla musica pop alla lirica, da opere d’arte a personaggi della mitologia, il suo show cambia continuamente per adeguarsi al pubblico ed ai fenomeni del momento. Questo è THE LIVING PAPER CARTOON, una vera Babilonia di musica, teatro e creatività, uno spettacolo da non perdere sul palco di Be Popular sabato 24 agosto alle ore 21.15.

Ultimo appuntamento di questa edizione è della band torinese Bandakadabra e il loro ALTRI FIGURINI, uno spettacolo comico-teatral-musicale dai toni vagamente surreali e dadaisti, capace, all’occasione, di abbattere la quarta parete e creare un flusso di comunicazione con gli spettatori seduti in platea. A fare da fil rouge naturalmente la musica, l’unica capace di unire immaginari, situazioni e temi tra loro apparentemente inconciliabili: un riferimento alle atmosfere western e alle colonne sonore di Ennio Morricone si trasforma presto in un brano dei Beatles che a sua volta diventa l’occasione per riflettere ironicamente sulla “tossicità” degli smartphone e sulla sfortunata vita amorosa dei musicisti di “insuccesso”. Non mancano i riferimenti al jazz e allo swing, le incursioni nell’universo di Fred Buscaglione e l’omaggio alle atmosfere cubane.

Al termine di ogni spettacolo, grazie alla collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza, ci sarà modo di brindare insieme agli artisti.

Riconfermata la collaborazione con Porto Burci e Legambiente Vicenza per la sezione del Festival APERIPOPULAR, tre appuntamenti musical teatrali da gustare prima di cena, alle 19 e ospitati nello spazio di contra’ Burci: venerdì 23 agosto Francesca Botti, tra musiche di Tenco, Ciampi Gaetano e Ruggeri interpretate dalla chitarra di Alberto Fogli, presenta AH… L’AMORE, L’AMORE. Sabato 24 Vasco Mirandola, con l’ineccepibile accompagnamento sonoro del solido maestro Flavio Costa, ci accompagna in DAL SUPERBO AL SUPERFLUO, un divertente excursus sugli autori che hanno giocato con le parole, dai primi del novecento a oggi, oggi compreso. Il terzo appuntamento di domenica 25 è dedicato ai Friedrich Micio con il loro CONCERTO DA ANTICAMERA, un trio acustico che propone musica originale, composizioni caratterizzate da sperimentazione, improvvisazione e teatralità, in bilico tra l’approccio popolare e quello più serio, tra artigianato ed arte, tra struttura e caos, armonia e dissonanza, unità e molteplicità.

Altro progetto collaterale l’esposizione di maschere create da Roberta Bianchini e visibile gratuitamente dal 20 al 25 agosto al chiostro di San Pietro. Il suo lavoro non si ferma alla creazione di maschere per la Commedia ma anche su altri tipi di maschere quali larvali, neutre, espressive, nasi da clown e sperimentando altri tipi di materiali.

Non poteva mancare una festa, un momento per stare insieme a conclusione del Festival: ospiti della Terrazza Mazzini 39 del Teatro Comunale di Vicenza, sabato 24 dalle 23 ci si scatenerà a ritmo della musica a cura del Dj Sir Fred Dyane.

Il festival è un progetto di StivalaccioTeatro e Comune di Vicenza, reso possibile grazie al contributo di Gruppo Aim e Regione del Veneto, Fondazione Cariverona, Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank, e con la collaborazione di Ipab Vicenza, Arteven, Mibac, Teatro Comunale di Vicenza, Legambiente Vicenza e Porto Burci.

BIGLIETTI
da € 5,00 a € 14,00
Riduzioni per Under 20 e Under 30

PREVENDITA E VENDITA BIGLIETTI
Prevendita online per tutti gli spettacoli su www.arteven.it e www.vivaticket.it e punti vendita del circuito.
Vendita il giorno dello spettacolo da un’ora prima presso la biglietteria del luogo di spettacolo.

INFORMAZIONI

Stivalaccio Teatro
tel. 371 1984391 tutti i giorni ore 10.00—12.00
info@stivalaccioteatro.it www.stivalaccioteatro.it
fb: @bepopularvicenza

Arteven
www.arteven.it