Per sei veneti su 10 le piccole cose sono ricordate di più dei grandi eventi

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In un’epoca in cui ogni momento vissuto permane nella memoria nella misura in cui viene immortalato, postato e condiviso in diretta sui social, esistono però anche tanti ricordi intimi che si sottraggono alla camera dello smartphone. Per sei veneti su 10 (63%) i momenti da ricordare sono legati alle piccole cose, a esperienze emotivamente coinvolgenti o ad avvenimenti inaspettati, e non soltanto ai grandi e lieti eventi della vita, quali il matrimonio, la laurea, il giorno della Prima Comunione o quella della nascita o del battesimo di un figlio.

 


È quanto emerge da uno studio promosso da Coppa del Nonno in occasione della campagna digital “Momenti da ricordare”. La ricerca è stata condotta su circa 400 veneti, uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 55 anni, con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) e su un panel di 20 esperti tra psichiatri e psicologi, attraverso un monitoraggio dei principali social network, forum, blog e community, per approfondire il ruolo e il significato dei ricordi nella vita quotidiana dei veneti.

A quali momenti sono legati i ricordi più significativi dei veneti? Tra i momenti indelebili nella memoria degli abitanti della terra del vino, c’è sicuramente il primo incontro con la persona di cui si è innamorati (67%); la prima vacanza soltanto con gli amici (45%); una grande sfuriata di papà per avergli disobbedito (38%), ma anche l’emozione suscitata da un bel film (32%) o dalla lettura di un romanzo avvincente (18%). 
Con quali persone i veneti hanno condiviso i momenti rimasti indelebili nella propria memoria? Più di sette su 10 (71%) custodiscono nel cuore un’esperienza vissuta con il proprio fidanzato/coniuge o con il proprio figlio (58%); uno su 2 (53%) lega invece i propri ricordi più belli a un momento condiviso con gli amici o con i propri genitori (42%), mentre uno su tre (35%) a un’esperienza vissuta con i propri nonni.
Così nel cassetto dei ricordi legati in particolar modo alla sfera familiare un veneto su 2 ripesca con affetto l’abbraccio scambiato con la propria mamma sull’uscio di casa prima di una partenza per motivi lavorativi (50%) o quella carezza materna capace di mutare in un sorriso il proprio pianto (45%); quattro su 10 (42%) ricordano invece l’abbraccio forte ricevuto dal papà dopo un goal segnato durante una partita di calcio o dopo la vittoria in una gara importante, segno di gioia e condivisione. C’è chi ancora ricorda con commozione le prime sillabe di senso compiuto pronunciate dalla figlia (34%) o i primi passi di suo figlio (31%) e chi custodisce nel cuore il momento in cui correva dal nonno per ricevere una caramella o un cioccolatino (28%) e il profumo del ragù o della pasta al forno preparati dalla nonna per il pranzo domenicale (17%).
Spesso in realtà sono proprio i profumi e i sapori a ridestare nella memoria ricordi lontani. Tale processo in atto viene raccontato da Marcel Proust nel suo capolavoro autobiografico Alla ricerca del tempo perduto, ove i ricordi d’infanzia dell’autore affiorano mentre egli intinge la sua madeleine nel tè.
Ma perché è così importante ricordare? “Ricordare ha la potenza di riportarci all’evento o a quel momento così come se stesse accadendo nel presente, portando con sé tutte le sensazioni positive provate a livello corporeo, emotivo e sensoriale – afferma la Dr.ssa Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano – La memoria è senza tempo. Ha quindi la capacità di riportarci in uno stato d’animo senza fatica. Per questo ha proprietà curative. Le esperienze che non siamo in grado di ricordare, perché rimosse, hanno in genere un contenuto o neutro, non specifico né contestuale, o traumatico, molto negativo. In qualche modo la memoria ci proibisce di ricordare ciò che in quel momento non siamo in grado di sopportare”.
Insomma anche quando è la gallery di Facebook a suggerirla e ridestarla, la bellezza di un ricordo risiede nell’esperienza vissuta con le persone che si amano e non semplicemente in centinaia di scatti fugaci capaci di riempire con estrema facilità la memoria dello smartphone senza però implementare quella del cuore. 
Ecco allora la top 10 dei momenti che i veneti custodiscono nella memoria e nel cuore:
1. Il primo incontro con la persona di cui si è innamorati;
2. La prima vacanza con gli amici più cari;
3. L’abbraccio dei genitori prima di partire;
4. La corsa verso la poltrona dei nonni per ricevere una caramella;
5. La carezza materna capace di mutare in un sorriso il proprio pianto; 
6. L’abbraccio di papà dopo una vittoria importante;
7. La prima parola pronunciata dal proprio figlio;
8. Una grande sfuriata di papà per avergli disobbedito;
9. Il profumo e il sapore del ragù preparato dalla nonna per il pranzo domenicale o festivo;
10. L’emozione suscitata dalla visione di un bel film o dalla lettura di un romanzo avvincente.