Cosa è successo: È stato lo stesso Donald Trump a far sapere della perquisizione che alcuni agenti stavano svolgendo nella sua tenuta, mentre lui si trovava a New York City. “La mia bella casa, Mar-A-Lago a Palm Beach, in Florida, è attualmente sotto assedio, perquisita e occupata da un folto gruppo di agenti dell’FBI”, ha scritto l’ex presidente americano.
Perché è importante: Una persona informata dei fatti ha spiegato che gli agenti stavano conducendo una perquisizione autorizzata dal tribunale nell’ambito di un’indagine di lunga data per verificare se i documenti – alcuni dei quali top secret – fossero stati portati nella residenza dell’ex presidente invece di essere inviati agli archivi nazionali quando Trump ha lasciato l’incarico. Se così fosse, potrebbe trattarsi di una violazione del Presidential Records Act, che richiede la conservazione negli archivi di promemoria, lettere, note, e-mail, fax e altre comunicazioni scritte relative ai doveri ufficiali di un presidente e che per questo non possono essere trattenute. Perquisire la proprietà di un ex capo di Stato per cercare possibili prove di un crimine è molto insolito e richiederebbe l’approvazione ai massimi livelli del Dipartimento di Giustizia e questo fatto rappresenta un momento storico nel tormentato rapporto di Trump con il Dipartimento stesso, sia dentro che fuori dalla Casa Bianca. Trump, senza nessuna prova, ha accusato i democratici di armare contro di lui il sistema giudiziario americano. In una lunga dichiarazione in cui ha equiparato questo raid al Watergate, Trump ha accusato l’FBI di aver “perfino” violato la sua cassaforte.
La nostra visione: Questa perquisizione è arrivata quando il Dipartimento di Giustizia ha intensificato la sua indagine separata sui tentativi di Trump di rimanere in carica dopo la sua sconfitta alle urne nelle elezioni del 2020 e poiché l’ex presidente deve affrontare un provvedimento penale in Georgia e azioni civili a New York. Trump ha a lungo considerato l’FBI come uno strumento dei democratici per fermare la sua ascesa e questo episodio ha scatenato una reazione furiosa anche tra i suoi sostenitori nel Partito Repubblicano e nell’estrema destra della politica americana. Il rappresentante Kevin McCarthy della California, leader repubblicano alla Camera, ha suggerito che intendeva indagare sul procuratore generale Merrick B. Garland se i repubblicani avessero preso il controllo della Camera a novembre. In realtà, la domanda su come Trump abbia gestito il materiale sensibile e i documenti che ha ricevuto come presidente è stata incombente per tutto il suo tempo alla Casa Bianca e oltre: infatti, Trump era noto per strappare pezzi di carta ufficiale che gli erano stati consegnati, costringendo i funzionari a rimontarli insieme per conservarli.
Fonte The Vision