Ci sono (Fonte Adnkronos) nove indagati, tra cui due funzionari Anas (società estranea al fatti) tra le persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Milano su una presunta corruzione legata ad appalti pubblici (primo lancio alle 11.58, ndr). L’indagine, affidata ai pm Giovanna Cavalleri e Giovanni Polizzi, riguarda i reati di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e turbata libertà degli incanti. Le perquisizioni, che riguardano nove persone e tre società, sono ancora in corso nelle sedi Anas. L’indagine della procura di Milano vede al centro appalti per 400 milioni di euro e presunte tangenti “per 300-400 mila euro”. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Sotto il titolo “Perquisizioni all’Anas, si indaga per corruzione e turbativa d’asta sulle strade di Lombardia e Nord Est: “Tangenti da 400mila euro”. Tra i nove indagati quattro funzionari della società”, Repubblica.it scrive che: “Sono in corso perquisizioni presso Anas, la società di infrastrutture stradali, da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. Nove le persone indagate. Quattro sono funzionari Anas, e altri tra manager e imprenditori. Coinvolte anche le società Anas – Struttura territoriale Lombardia, a Milano, e Consorzio Stabile Sis (particolarmente noto nel Veneto per la Superstrada Pedemontana Veneta) a Torino. I militari della Gdf di Milano stanno acquisendo documenti nelle sedi delle società a Roma, Milano, Firenze e Torino.
L’ipotesi di indagine, della procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano e dei pm Giovanni Polizzi e Giovanna Cavalleri, è che alcuni appalti per strade in Lombardia e Nord est, siano stati pilotati in cambio di mazzette, grazie alla diffusione di notizie riservate che avrebbero favorito alcune aziende nell’acquisizione delle commesse.
Al centro dell’inchiesta della Guardia di Finanza un volume di appalti Anas di “circa 400 milioni di euro”, per i quali sarebbero state pagate tangenti “tra i 300 e i 400mila euro”. Si indaga per corruzione, turbativa d’asta, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio”.