L’emergenza di personale per l’Inps di Vicenza diventa argomento politico con la maggioranza che preannuncia una commissione. A scatenare l’allarme tra i banchi del Consiglio comunale una inchiesta pubblicata di recente su Il Giornale di Vicenza (qui).
Il nodo sarebbero circa 50 dipendenti in meno: una circostanza nota da moltissimo tempo che secondo il direttore della sede berica, Dario Buonomo, continua a pesare sulle prestazioni erogate al pubblico. Inoltre, sono in affanno le sedi provinciali di Bassano del Grappa, Schio e Lonigo, mentre quelle di Thiene e Arzignano rischiano la soppressione.
“Del bando previsto per il 2024 non c’è traccia e, in generale, la sporadicità di concorsi, unita ad una ‘fuga’ quasi immediata degli assunti, rende la situazione ancora più pesante, pensando al futuro”, sostengono i capigruppo di maggioranza.
“È chiaro a tutti – aggiungono – che la competitività di un territorio dipende sempre più anche dalla qualità dei servizi pubblici che riesce ad esprimere. Riteniamo estremamente preoccupante che un istituto di tale importanza, che si occupa di pensioni e di sicurezza sul lavoro, due pilastri sociali del sistema del welfare state, operi a ranghi ridotti. Chiederemo la convocazione di una commissione sul tema, invitando il direttore provinciale dell’Inps Buonomo, nonché i sindacati”.
Sulla carenza di personale della sede Inps di Vicenza, la senatrice vicentina Daniela Sbrollini ha presentato una interrogazione al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, estendo la questione a tutte le province venete.
“Si chiede al signor ministro cosa intenda fare per ripristinare il numero di addetti minimi necessari per il buon funzionamento di tutti gli sportelli vicentini ed in generale veneti e come intende affrontare il problema della stabilità dell’organico. Quando – infine – intende bandire un nuovo concorso nazionale o a base regionale”.