Sono state necessarie due sentenze del Tribunale di Pisa (- 1671 e 1671-1 del 28/07/2021) – scrive nella nota che pubblichiamo l’Aduc (altre note Associazione per i diritti degli utenti e consumatori su ViPiu.it, ndr) – per far capire a Poste Italiane che le persone con disabilità che hanno un procuratore per gestire il proprio denaro, hanno diritto alla Card per accedere alla pensione di cittadinanza. La vicenda, avvenuta a Pisa, è raccontata in un comunicato dall’associazione Aduc.
Una signora di Pisa, Patrizia Marino, in veste di procuratrice della madre disabile, ha chiesto inutilmente a Poste spa la Card per gestire la pensione di cittadinanza, il loro regolamento non prevede quella fattispecie. La Card è rilasciata dalle Poste in regime di monopolio, quindi non ci sono alternative.
La signora si è rivolta ad Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori) di Pisa/Livorno che, grazie al proprio legale Maria Barone, dopo un tentativo stragiudiziale fallito, con procedura di urgenza, dopo due mesi ha ottenuto pronuncia dal Tribunale di Pisa: il regolamento di Poste non vale più della legge, la card deve quindi essere rilasciata alla procuratrice.
“E’ stato l’ennesimo schiaffo alle persone con disabilità, che ha fatto più male perché da parte di un’istituzione come le Poste” -ha detto la procuratrice Marino.
Per l’avvocato dell’associazione, “la strada verso la non discriminazione e la parità di diritti, soprattutto per i cittadini più fragili, è ancora tutta da percorrere, soprattutto quando, come nel nostro caso, ci si deve rivolgere ad un tribunale per confermare un principio base dei nostri codici: un regolamento non può avere valore superiore ad una legge”. “La sentenza sia monito per chi discrimina e segnale forte per le vittime di queste arroganze”.