Oggi la giunta ha adottato il piano di eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) per monitorare, progettare e pianificare gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche e al raggiungimento della fruibilità, in condizioni di comfort e sicurezza, dei percorsi urbani, degli edifici e degli spazi pubblici per tutti i cittadini.
Il processo di redazione tecnica del P.E.B.A. si è svolto a cura dell’assessorato alle infrastrutture e ha coinvolto i servizi Mobilità e trasporti, Infrastrutture e gestione urbana, nonché Lavori pubblici e manutenzioni. L’assessorato alla famiglia e alla comunità ha curato la fase di partecipazione e coinvolgimento di una trentina di associazioni del mondo sociale e delle persone con disabilità.
Ad illustrare l’iter che ha condotto alla formulazione del P.E.B.A. questa mattina nella sala degli Stucchi di Palazzo Trissino erano presenti l’assessore alla famiglia e alla comunità Silvia Maino, l’assessore alle infrastrutture Claudio Cicero e il professionista incaricato della redazione del piano, architetto Stefano Maurizio.
“Presentiamo alla città un P.E.B.A. il cui iter di redazione è stato molto partecipato, soprattutto da parte delle associazioni che rappresentano i diritti delle persone con disabilità – ha spiegato l’assessore alla famiglia e alla comunità Silvia Maino –. Non solo risponde a precise normative ma anche e soprattutto ai bisogni reali delle persone con disabilità. È difficile da credere che in città ci siano tutte queste barriere architettoniche: grazie a questo prezioso strumento nell’arco di dieci anni riusciremo gradualmente ad eliminarle”.
“Il P.E.B.A. restituisce una fotografia dettagliata delle criticità esistenti in città a livello edilizio ed urbano per l’utenza “debole” in generale, non solo persone con disabilità ma anche anziani, mamme con bambini in carrozzina, etc., formulando proposte di soluzione per l’eliminazione delle stesse – ha precisato l’assessore alle infrastrutture Claudio Cicero –. Gli interventi, già eseguiti a ritmo serrato da inizio mandato, prendono il via dalle scuole, alle quali viene data priorità assoluta, e dagli edifici pubblici, a partire da Palazzo degli Uffici dove presto sarà installato un ascensore più grande per accogliere anche le carrozzine. Un altro punto critico è il cimitero maggiore: mi sono impegnato a rifare le tombe a terra, diradando la collocazione, e creando vialetti accessibili anche a persone con disabilità”.
Iter di approvazione
Il piano sarà messo a disposizione del pubblico per 30 giorni consecutivi, affinchè chiunque possa formulare osservazioni entro i successivi 30 giorni. Nei successivi 60 giorni, e comunque, entro il 30 settembre 2019, il Consiglio Comunale si pronuncerà, quindi, sulle osservazioni presentate con controdeduzioni e approverà il piano stesso. Una volta approvato, il P.E.B.A. – che avrà una validità di 10 anni – verrà trasmesso alla Regione Veneto per ottenere il contributo, pari al 50 per cento della spesa sostenuta per la redazione tecnica dello stesso, come da deliberazione regionale dello scorso luglio.
In occasione di uno degli incontri per la presentazione e la condivisione degli obiettivi di progetto tra le associazioni, i progettisti del piano, alcuni tecnici e amministratori del Comune di Vicenza, è stato distribuito anche un questionario cartaceo (poi pubblicato sul sito del Comune) per rilevare eventuali criticità e raccogliere osservazioni sulle barriere architettoniche presenti in città. Le risposte e le segnalazioni emerse dai 155 questionari compilati (come, ad esempio, assenza di parcheggi riservati, attraversamenti pedonali inadeguati, manutenzione delle vie assente, scivoli con pendenza eccessiva, pendenza trasversale, presenza di plateatici, assenza di ascensori, etc.) sono state riportate in forma aggregata nella Relazione Generale del Piano
Barriere architettoniche rilevate
Per redigere il piano è stato analizzato lo stato di fatto degli edifici pubblici, di alcuni tratti urbani e di alcune fermate dei mezzi di trasporto pubblici del Comune di Vicenza.
Nel dettaglio, sono stati oggetto di rilievo i luoghi più utilizzati dalla maggior parte dell’utenza cosiddetta debole della città: 50 edifici, 19 vie del centro storico, 13 aree verdi, tra cui parchi gioco e giardini o parchi pubblici, 19 unità urbane, 11 fermate del servizio di trasporto pubblico locale urbano.
Sono state rilevate 1.620 barriere architettoniche in ambito urbano (dislivelli costituiti da gradini, cordoli, passi carrai, pendenze eccessive, pavimentazioni sconnesse/deformate/sdrucciolevoli, assenza di marciapiedi, percorsi pedonali di larghezza insufficiente, etc) e 1.350 in ambito edilizio (accessi inadeguati agli edifici, servizi igienici riservati inesistenti o inadeguati, assenza di segnaletica informativa tattile (orizzontale e verticale), etc).
L’attività di rilievo e l’individuazione delle relative soluzioni con stima dei costi ha avuto come esito la redazione di una banca dati, per la prima volta su base cartografica digitalizzata e georeferenziata, delle barriere architettoniche e delle relative proposte di intervento.
La somma totale stimata per la risoluzione delle barriere architettoniche è risultata pari a 9.800.000 euro circa (4.700.000 euro per l’ambito edilizio e 5.100.000 euro per l’ambito urbano).