Pesaro è Capitale italiana della cultura 2024, svanisce il sogno ma non il progetto di Vicenza: “comunque finalista”, Franceschini dixit

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La corsa di Vicenza per il titolo di “Capitale italiana della cultura 2024” è giunta all’epilogo dopo essere con merito entrata tra la top ten delle candidate. Ad aggiudicarsi il titolo è stata Pesaro, che ha dedicato la vittoria alla città ucraina di Kharkiv, forgiata dal titolo di “Città Creativa della Musica Unesco” proprio come la vincitrice. Il primo cittadino della città incoronata ha inoltre assicurato l’appoggio della “sorella marchigiana” Ascoli, anch’essa tra le finaliste.

Al di là degli indubbi meriti di Pesaro, negli ambienti coinvolti si faceva da tempo riferimento a un maggiore peso politico della città di Valentino Rossi. In ogni caso, il grande lavoro fatto da Vicenza, una volta attuato, darà un sicuro e maggiore slancio alle attività turistico-culturali della città del Palladio. Questo è quello che ci hanno  assicurato, e che noi ci auguriamo, Simona Siotto, Caterina Soprana e naturalmente il primo cittadino Francesco Rucco, presente a Roma con Marco Marcatili, coordinatore della struttura di governance che ha redatto il dossier della candidatura.

La proclamazione è avvenuta a Roma nel corso di una cerimonia tenutasi nella Sala Spadolini del Collegio Romano del Ministero della Cultura, alla presenza del ministro Dario Franceschini e della giuria di selezione, presieduta dalla dottoressa Silvia Calandrelli.

Dopo un video-presentazione delle finaliste Dario Franceschini ha sottolineato la «qualità sempre maggiore della competizione in termini di progettazione e idee». Ricordando la Guerra russo-ucraina, il ministro ha poi invitato a guardare al 2024 con «fiducia e speranza». Franceschini ha quindi ringraziato la commissione che «ha lavorato con passione, riservatezza e senza alcuna pressione». Il ministro ha concluso il suo intervento invitando le città a vantarsi del titolo di finaliste perchè «essere tra le finaliste è come essere candidati all’Oscar».

La parola è poi passata alla dottoressa Silvia Calandrelli che ha espresso il suo onore per essere stata presidente della giuria e ha confermato il lavoro «approfondito, autonomo, indipendente e caratterizzato dall’unanimità nelle decisioni» della Commissione. Calandrelli ha ringraziato in particolare le dieci finaliste per il lavoro fatto in emergenza pandemica, per l’audizione a distanza e nello specifico per il materiale audio-visivo prodotto. La speranza della presidente è che il patrimonio messo in campo per la candidatura non vada disperso in quanto i 23 dossier esaminati sono stati un vero e proprio «Giro d’Italia della cultura».

Franceschini ha quindi incoronato Pesaro vincitrice motivando la scelta in relazione al progetto culturale che valorizza un territorio già ricco, alle azioni concrete che favoriscono integrazione, innovazione e sviluppo socio-economico, all’intreccio equilibrato tra natura, cultura e tecnologia del dossier, alla cooperazione tra pubblico e privato, all’enfasi della cittadinanza, al coinvolgimento dei giovani e infine al programma esteso a tutto il territorio.