Peste suina. In Veneto sono ore di discussione attorno al Piano di prevenzione regionale che – riferiscono da Palazzo Balbi – tutela e contiene anche la specie selvatica, ovvero i cinghiali. In merito si registra un intervento dell’assessore regionale alla Caccia, Cristiano Corazzari, ritornando sul tema cinghiali e sul controllo della specie invasiva al centro del nuovo Piano Regionale di Interventi Urgenti (PRIU).
“Depopolamento, eradicazione, sorveglianza passiva e analisi del rischio. Sono queste le quattro principali direttrici sulle quali il Veneto intende puntare per la gestione e il controllo della peste suina africana, diffusa anche attraverso un numero troppo elevato di animali selvatici presenti sul territorio. Il Piano definito dalla Regione ha come obbiettivi la salvaguardia della sanità animale e la tutela del patrimonio suinicolo regionale e nazionale.
Il Piano è operativo e aggiorna le conoscenze sia rispetto agli animali allevati che possono subire la patologia, sia rispetto alla distribuzione e agli interventi di controllo già eseguiti sugli animali selvatici ponendo le basi per determinare le aree di intervento e le priorità da intraprendere – specifica l’Assessore regionale -. Le azioni che metteremo in campo rispecchiano l’esigenza delle aree più colpite dalla presenza di cinghiali, indentificate in una cartografia tematica. Inoltre, abbiamo individuato i soggetti coinvolti con i ruoli e le rispettive responsabilità riguardo a ciascuna azione”.
L’ampio e dettagliato documento è stato approvato dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla sanità, di concerto con l’Assessore alla caccia ed è scaricabile nella sua interezza, sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
Le attività previste dalla Regione sono attività di formazione e divulgazione, sorveglianza degli allevamenti e degli animali allo stato libero, analisi degli animali trovati morti (da investimento o altro), il controllo numerico dei cinghiali allo stato libero attraverso una riduzione importante della loro numerosità.
I soggetti coinvolti sono vari. Tra questi, direzioni regionali, IZPS, servizi veterinari delle ULLSS, polizie provinciali, enti gestori dei parchi e delle aree protette, Veneto agricoltura, Avepa.