La Procura di Vicenza – è scritto in un comunicato di Legambiente Veneto – ha chiuso le indagini preliminari del primo filone di inchiesta sull’inquinamento da Pfas, con il rinvio a giudizio di tredici indagati della Miteni per avvelenamento delle acque e disastro innominato.
Legambiente esprime soddisfazione per l’avvio di un processo che ha chiesto da anni e per la presenza dell’azienda giapponese Mitsubishi e della multinazionale tedesco-lussemburghese Icig nel secondo filone di inchiesta aperto dalla Procura di Vicenza.
La nostra associazione approfondirà i motivi per cui, allo stato attuale, non sono state applicate le fattispecie delle legge 68/2015, tra cui quella di disastro ambientale (ex art. 452 quater del Codice Penale) che, a differenza di quella di “disastro innominato”, ha tempi di prescrizione ben più lunghi e rende meno difficoltosa l’identificazione dei responsabili.
Auspichiamo che il prosieguo dell’iter investigativo e delle indagini parallele relative allo sversamento di acido (GenX) da parte della Miteni prendano in considerazione le fattispecie della legge sugli eco-reati.