Un approccio integrato per la gestione efficace dei rischi di inquinamento delle acque da contaminanti emergenti, in particolare i Pfas. Questo l’obiettivo del progetto europeo LIFE PHOENIX – Perfluorinated compounds HOlistic ENvironmental Interistitutional eXperience (LIFE16 ENV/IT/000488), co-finanziato dall’UE nell’ambito del programma LIFE, che oggi celebra il compimento della propria esperienza progettuale con la Conferenza finale, organizzata in modalità on line.
Coordinato dalla Regione del Veneto, Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria (lead partner), in collaborazione con Azienda Zero, Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV), Istituto di Ricerca sulle Acque del CNR (IRSA-CNR) e Università degli Studi di Padova, il progetto LIFE PHOENIX ha proposto un approccio innovativo e multidisciplinare alla gestione della contaminazione ambientale da inquinanti emergenti, coinvolgendo contemporaneamente soggetti istituzionali e mondo della ricerca scientifica nei processi decisionali.
I contaminanti emergenti sono composti che si trovano sovente in prodotti utilizzati nella vita quotidiana e che solo di recente stanno trovando maggiore attenzione anche a livello normativo. Il progetto LIFE PHOENIX ha inteso quindi dimostrare come un nuovo modello di governance inter-istituzionale, supportato da sistemi previsionali innovativi e da mirate strategie di mitigazione, possa permettere di gestire in modo tempestivo ed efficace i rischi derivanti da contaminazione delle acque da sostanze organiche mobili e persistenti (definite dall’acronimo PMOC).
“Questo modello – spiega in comunicato la dottoressa Francesca Russo, Direttore della Direzione Prevenzione, Sicurezza Alimentare, Veterinaria della Regione del Veneto – è stato proposto allo scopo di mitigare e cercare di prevenire i danni causati da inquinanti emergenti a livello di salute umana e ambiente. Il focus specifico del progetto ha riguardato le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) a catena corta e ha interessato tanto le acque potabili quanto quelle ad uso irriguo. Il territorio preso in considerazione rientrava in quella zona del Veneto già impattata dalla contaminazione di PFAS, soprattutto a catena lunga”.
Per affiancare questo nuovo modello di governance interistituzionale il progetto LIFE PHOENIX, nel corso della sua vita operativa, ha implementato diverse buone pratiche e soluzioni innovative, come un sistema informativo e statistico, integrato da numerose banche dati provenienti da varie istituzioni locali, regionali e nazionali, un modello matematico previsionale di dispersione dell’inquinante nello spazio e nel tempo, un piano con linee guida e protocolli di prevenzione, affiancato dall’utilizzo di tecnologie sperimentali: una serie quindi strumenti basati sull’approccio metodologico dell’analisi del rischio.
L’attività progettuale ha inoltre realizzato un processo partecipato che ha visto il coinvolgimento di addetti ai lavori, esperti, portatori di interesse, cittadini, mondo della scuola e delle università. In aggiunta, la metodologia di lavoro replicabile, fondata sul know-how e sui risultati derivanti dall’approccio multidisciplinare, ha consentito il trasferimento dei principali esiti del progetto anche verso altre aree nazionali ed europee, dove sono presenti simili situazioni di rischio.