“Ad accogliere l’arrivo del Commissario ONU per il caso Pfas il NO del Consiglio regionale alla proposta sull’informativa. Siamo all’autolesionismo politico.” E’ previsto per oggi l’arrivo di una delegazione dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Unhcr) per una verifica sulla situazione nella nostra regione in tema di inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche. La delegazione, grazie ad un invito delle Mamme No Pfas e Pfas.land che chiama in causa gli articoli della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo in materia di salute e informazione, approderà in Veneto per verificare se la gestione dell’emergenza Pfas abbia costituito una violazione dei diritti umani nelle province di Vicenza, Verona e Padova.
A sorpresa, però, il Consiglio regionale boccia la proposta di prevedere una informativa sui Pfas rivolta ai cittadini, a spiegarlo è la proponente, la Consigliera regionale di Europa Verde, Cristina Guarda: “E’ incredibile come, in concomitanza con l’arrivo della Missione ONU chiamata anche a verificare la garanzia del diritto all’informazione ed alla prevenzione sanitaria, la maggioranza in Consiglio regionale bocci la mia proposta volta a introdurre nuove e più efficaci iniziative per diffondere maggiore conoscenza e buone pratiche sui Pfas tra la popolazione. E pensare che 5 anni fa il Consiglio votò all’unanimità a favore della mia proposta per la stesura di un vademecum, poi mai realizzato dalla Regione, rivolto ai cittadini delle aree contaminate. Oggi invece sembra che al Consiglio non importi molto di questa missione, è come se l’avvelenamento di acqua, terreni e alimento da Pfas non sia una questione che li riguardi.”
Conclude la Consigliera verde: “Questo ‘niet’ non è passato inosservato, si tratta di un cattivo biglietto da visita che la Regione consegna nelle mani di chi verrà a verificare il nostro operato. A distanza di anni, molti cittadini sono ancora inconsapevoli dei pericoli legati alla presenza di Pfas nel nostro organismo; informare significa prevenire e salvare molte vite. Siamo il più grande esempio di contaminazione da Pfas in Europa, ma la politica sembra non essersene accorta.”