«La Giunta Zaia ci deve spiegare perché lo studio epidemiologico previsto dalla DGR n. 661/2016 non è mai stato effettuato. La Giunta approva delibere che poi non mette in atto?». Così i consiglieri regionali Cristina Guarda (Civica per il Veneto) Patrizia Bartelle (Italia In Comune) e Piero Ruzzante (Liberi E Uguali), che nella mattinata di oggi hanno depositato un’interrogazione a risposta immediata per chiedere alla Giunta regionale spiegazioni in merito alle dichiarazioni rese dal direttore del dipartimento Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità nell’ambito di una audizione in Commissione Ecomafie.
«Il direttore ha detto che lo studio di coorte residenziale sul nesso tra esposizione esterna, dose interna ed effetti sulla salute per ogni residente, previsto dalla delibera di Giunta, non è mai partito. Ma era stata proprio la Giunta a ritenere opportuno condurre uno studio epidemiologico rimandando a successivi provvedimenti i finanziamenti necessari per lo stesso», aggiungono i tre consiglieri regionali, che chiosano: «ora scopriamo che lo studio epidemiologico non è mai stato fatto, chiediamo che Zaia e la sua Giunta ci dicano perché».
«Sono anni che lo studio epidemiologico è chiesto a gran voce non solo dall’opposizione in consiglio regionale, ma soprattutto da professionisti anche di fama internazionale e dai cittadini che ormai da tempo sono coscienti che la sola presa in carico sanitaria è poco utile ai fini di perseguire i responsabili dell’inquinamento per disastro sanitario e non solo ambientale. Anche l’anno scorso abbiamo chiesto di inserirlo nel Piano socio sanitario, ma la maggioranza ha votato contro», puntualizzano Guarda, Bartelle e Ruzzante.
«Considerato che uno studio epidemiologico fornirebbe un risultato concreto, scientificamente fondato, sul nesso causa-effetto e le connessioni tra la contaminazione da Pfas e le diverse patologie, riteniamo che debba essere effettuato quanto prima. Altrimenti la Regione rischia di dare l’impressione di non voler andare a fondo sulla questione Pfas, rinunciando a indagarne appieno le implicazioni sulla salute dei cittadini», concludono i tre consiglieri regionali.
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