Gentile direttore, seguo da più di un anno il vostro giornale ritenendolo ricco di informazioni. Ci piacerebbe che in esso trovasse posto anche quello che facciamo noi da attivisti del Movimento No Pfas del Veneto, precisamente come gruppo educativo Zero Pfas che è entrato nelle scuole con PFAS/Scuola con un percorso dal 2018 a giugno 2023 e che continua.
Noi come gruppo educativo Zero Pfas Veneto, entriamo gratuitamente nelle scuole a parlare di salute minacciata dai Pfas: in cinque anni scolastici e quattro province venete 7.000 studenti incontrati di 32 suole fino al 2023
Diverse sono le scuole vicentine (secondarie) che aderiscono al nostro progetto
Premesso che la scuola, come struttura educante per eccellenza e nel rispetto del dettato costituzionale, ha il diritto istituzionale e il dovere etico di intervenire nella formazione delle nuove generazioni, a cui dare gli strumenti culturali e morali onde far fronte alle grandi problematiche che caratterizzano la nuova realtà del Pianeta e della società (sviluppare la coscienza critica), difendere la salute dei nostri giovani è stata la ragione principale per la quale il gruppo educativo ZERO PFAS (esperti, professionisti del mondo della scuola e della cultura, attivisti), su mandato dell’intero movimento No Pfas del Veneto è sceso in campo nelle Scuole fin dal 2018, a fronte del silenzio delle istituzioni e delle minimizzazioni del fenomeno PFAS con cui si è mantenuto e si mantiene tuttora il controllo sociale del Veneto.
Ci si batte per
- una informazione trasparente e corretta su quali siano gli effetti di una catastrofe ambientale tuttora in atto e per niente risolta
- innescare negli studenti un processo di autocoscienza e di consapevolezza, necessario alla crescita dell’autonomia intellettuale (il nostro obiettivo è “conoscere per capire e agire”). Solo quest’ultima dà loro strumenti critici per confrontarsi con una concezione di vita distruttiva per l’uomo e per l’ambiente, oggi dominante, subordinata al solo profitto e al mercato, espressa dal cosiddetto Pensiero unico
- far scattare, con gli strumenti critici, le pratiche di cittadinanza attiva, che proponiamo, l’antidoto necessario.
Operiamo in altre parole per un cambio di paradigma culturale: la salute al primo posto nella scala dei valori, contro la logica del mercato e del profitto ad ogni costo.
Di qui nasce il nostro percorso collettivo, partendo dalla scuola, per difendere il diritto primario alla salute.
La scuola diventa, in siffatto progetto culturale, la nostra alleata e dà senso a una citazione di Piero Calamandrei, giurista, padre costituente, appassionato uomo politico, sul valore formativo della stessa: “Trasformare i sudditi in cittadini è un miracolo che solo la scuola può compiere”
Esortiamo i nostri giovani e ragazzi ad amare la loro Terra, ad averne cura, lottando contro ogni forma di inquinamento.
Auguriamo loro di saper essere “eretici” (dal greco ‘persone che scelgono’), persone, cioè che coltivano il senso di responsabilità, l’unico che rende cittadini attivi, ricorrendo a un messaggio di don Luigi Ciotti.
Comune obiettivo: un ambiente migliore che metta l’economia del profitto e del lavoro a tutti i costi sempre dietro alla politica dei territori, alla salute dei cittadini,
La cittadinanza attiva, dunque, è una sfida ‘collettiva’ la cui conclusione dipende dall’impegno personale di tutti noi.
Quale speranza dovranno avere i giovani?
Ci rifacciamo alle parole della scrittrice e ambientalista Rebecca Solnit: «Quello che dobbiamo fare è piantare i piedi nella speranza, che non è buon senso e neppure “andrà tutto bene”. È resistenza e sfida, vedere il mondo com’è e come potrebbe essere, mettendoci in moto in prima persona perché il cambiamento avvenga. Luogo della lotta e della gioia della lotta».
Il futuro, lo costruiamo oggi, con le nostre azioni, indolenze, scelte e priorità.
E abbiamo un grande potere, non sempre come singoli ma spesso come collettività.
Dott.ssa Donata Albiero, già dirigente scolastica
Coordinatrice del gruppo educativo Zero Pfas