“Il tempo è galantuomo. I campionamenti che la Regione Toscana sta conducendo sulle sue acque per accertare il grado di inquinamento da PFAS sono il segno che non raccontavamo balle e che, alla luce dello studio del CNR del 2013, questi inquinanti sono un problema di molte parti d’Italia e non solo del Veneto“. A dirlo è Luca Zaia, presidente della Regione, commentando quanto riportato dal sito dell’Arpa della Regione Toscana in cui si dà atto che attualmente solo la Regione del Veneto ha affrontato la questione.
“Se non ci fossero i limiti indicati dal Veneto – fa rilevare il presidente – anche le altre Regioni non saprebbero da che parte affrontare il problema. Avere noi investito 3 milioni di euro per il laboratorio e apparecchiature specifiche; aver messo in piedi una task force di superesperti; essere intervenuti subito sugli acquedotti con i filtri per garantire acqua pulita dai PFAS e da eventuali altri inquinanti, operazione che ora allargheremo a tutto il Veneto, tutto questo ci ha messo nelle condizioni di essere ormai riferimento nazionale non già perché più inquinati, ma perché siamo stati i primi ad aver studiato il fenomeno ed aver operato a tutela della gente.”
“Ciò non significa che abbasseremo la guardia – conclude il presidente veneto – ma anzi che gli obiettivi di acqua pulita a zero PFAS e di lotta dura e serrata contro gli inquinatori restano per noi fondamentali e su questa strada proseguiremo con la stessa determinazione.”
Luca Zaia, presidente della Regione Veneto