“Esprimo molto soddisfazione per la notizia di chiusura delle indagini preliminari sull’inquinamento da Pfas causato dalla Miteni con il rinvio a giudizio di 13 indagati per avvelenamento delle acque e disastro innominato”: a dirlo nella nota che pubblichiamo è Sonia Perenzoni, M5S Montecchio Maggiore, che, senza rendersi conto di aver affermato un grave falso perché la chiusura delle indagini non implica alcun rinvio a giudizio dei 13 indagati, poi continua.
La Procura ha inoltre aperto un altro fascicolo relativo all’inquinamento da Genx. Per questo fascicolo potrà essere utilizzata la Legge sugli ecoreati del 2015 il cui primo firmatario è stato Salvatore Micillo del M5S ora sottosegretario al ministero dell’Ambiente.
Quella contro i Pfas Miteni è da sempre una mia battaglia insieme a tutto il M5S, locale e nazionale. Ad aprile 2016 abbiamo depositato in Procura a Vicenza l’esposto con Luigi Di Maio in qualità di vice Presidente della Camera dei Deputati e da quello sono scaturite le indagini che si sono concluse da poche settimane.
Ricordo la prima serata informativa sui PFAS Miteni che abbiamo organizzato a Montecchio: era il 13.01.2014, ben 5 anni fa, quando ancora in pochi sapevano cosa fossero e cosa causassero i PFAS e la maggioranza delle persone credeva che stessimo esagerando e che era impossibile che un’azienda fosse stata libera di causare un danno così grande.
Da quando sono entrata in consiglio comunale nel 2014 ho presentato interrogazioni, mozioni, richiesto commissioni ambiente e salute, e oggi finalmente tutti o quasi, sono a conoscenza di questo grave disastro ambientale. Non dimentico poi le diverse azioni compiute da tutti noi una volta al Governo, ultima in ordine di tempo la conferenza stampa del 10 Gennaio alla Camera con le Mamme NoPfas a cui ha partecipato il Ministro Costa, da subito in prima linea in questa importante battaglia.
Il Ministro ha incontrato le mamme già due volte in sei mesi, la prima volta a settembre insieme a tutte le associazioni e comitati e il cambio di approccio del Ministro rispetto a quello del passato e a questo annoso problema è stato già palpabile al primo incontro. La buona notizia è che finalmente sono entrati a pieno titolo tra gli indagati i colossi Mitsubishi e ICIG, i quali non essendo falliti come Miteni, dovranno risarcire il danno ambientale creato, nonché le spese per la bonifica e per i filtri.
Sonia Perenzoni
M5S Montecchio Maggiore