?L?Agenzia europea per la salute alimentare conferma che le nostre preoccupazioni erano fondate: il parere pubblicato ieri, certifica i rischi per la salute umana dovuti alla presenza di Pfos e Pfoa nell?acqua per uso alimentare e nel cibo?. A dichiararlo è Cristina Guarda, consigliera regionale della Lista AMP, commentando il documento ufficiale dell?Efsa in cui si evidenziano le conseguenze nocive di tali sostanze: dalla riduzione del peso dei bambini alla nascita alla minore capacità di reazione dei vaccini, fino all?aumento del colesterolo.
?Proprio per questo l?Agenzia europea ribassa i livelli guida tollerabili per esposizioni alimentari (le Tdi) stabiliti nel 2008. In particolare per i Pfos il limite scende da 150 ng/kg/ giorno a 1,85, per i Pfoa addirittura da 1500 ng/kg/giorno a 0,86. Attendiamo quelli cumulativi per le catene corte?.
?Alla luce di questo autorevole parere, la Regione deve farsi portatrice del dramma del Veneto: come avevo chiesto poche settimane fa in una mozione, è necessario che il Governo italiano stabilisca con decretazione urgente, limiti stringenti su tutto il territorio nazionale, prima del Consiglio Europeo. Infatti, all?inizio del prossimo anno i ministri dell’Ambiente dovranno affrontare la Direttiva Acqua Potabile e l?Italia dovrà avere le idee chiare e credibili, forte di limiti nazionali per sostenerle.?
Le nuove Tdi chiamano in causa la Giunta del Veneto e sono come una spada di Damocle. ?Da oltre un anno chiediamo che i risultati sulla catena alimentare vengano analizzati sulla base di valori Tdi più bassi, quello Epa, che sono comunque superiori a quelli diffusi oggi. Così avrebbe fatto un?amministrazione che ha davvero a cuore la salute dei cittadini. Occorre agire in maniera preventiva, non sull?onda dell?emergenza con azioni spot e tacciando di allarmismo chiunque faccia azioni di denuncia. Da più di un anno sollecitiamo la relazione conclusiva del Piano di monitoraggio degli alimenti, che la Regione ha parzialmente divulgato sulla stampa a dicembre 2017. Dov?è finito il report completo, perché non possiamo vederlo??, attacca la consigliera Guarda.
?Ora ci attendiamo sia una rivalutazione dell?area rossa, che un ampliamento dello screening. Servo no sempre più azioni concrete per l?agricoltura veneta, portando acqua priva di Pfas alle colture, visto che i progetti ci sono ma la Giunta non stanzia fondi?.
“Su sollecitazioni dei comitati NO PFAS del Veneto – dichiara l’europarlamentare Pd Damiano Zoffoli – , che ringrazio per il continuo e prezioso lavoro che fanno a servizio della loro comunità e di tutti i cittadini veneti, ho presentato un’interrogazione sui tempi di pubblicazione di due importanti pareri richiesti dalla Commissione europea all’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) relativa al rischio per la salute umana relativamente alla presenza di PFOS, PFOA e altri PFAS nel cibo.”
Dato che il primo parere (su PFOS e PFOA) era stato concluso a marzo del 2018 e il secondo (su tutti gli altri PFAS) non era ancora stato completato, l’interrogazione chiedeva alla Commissione i tempi di pubblicazione di entrambi.
Il primo parere è stato pubblicato ieri
(clicca qui), 13 dicembre 2018. “Evidenzia – precisa Zoffoli – come sia ormai certo dal punto di vista epidemiologico un effetto nocivo di PFOS e PFOA sull’aumento del colesterolo totale, sulla minore capacità di reazione ai vaccini dei bambini. Viene sottolineata anche una riduzione del peso dei bambini alla nascita. Sono aspetti in gran parte già noti ma è fondamentale siano stati certificati dall’EFSA in un documento ufficiale.”
Per questa ragione l’EFSA riduce i livelli guida tollerabili per esposizioni alimentari indicati nel 2008. Si passa, per i PFOS, da 150 ng/kg/ giorno nel 2008 a 1,85 ng/kg/giorno oggi. Per i PFOA la riduzione è ancora maggiore: si passa da 1500 ng/kg/giorno a 0,86ng/kg/giorno.
“Questi nuovi dati – chiarisce l’europarlamentare PD – hanno una conseguenza precisa: ogni giorno un bambino di 10 kg di peso può introdurre al massimo 8,6 ng di PFOA per non avere danni alla salute. Da componente dell’Intergruppo bambini al Parlamento europeo dobbiamo prima di tutto pensare a cosa un inquinante produce sui nostri figli. E questi inquinanti è ormai certificato siano un danno inaccettabile.” “La conseguenza di questo parere – conclude Zoffoli – è ovvia. La battaglia che stiamo portando avanti per una reale riduzione dei limiti proposti dalla Commissione europea nella Direttiva Acqua Potabile è giusta. Ora i Ministri dell’Ambiente che si troveranno all’inizio del prossimo anno in Consiglio Europeo per discutere della revisioni della Direttiva Acqua Potabile tengano conto di questo importante parere. Nel frattempo auspico che, come chiesto nella mia interrogazione, la Commissione pubblichi il secondo parere sugli altri PFAS il prima possibile.”
?Oltre 46 milioni di euro sono stati stanziati dal Ministero dell?ambiente per l?emergenza legata ai Pfas in Veneto, ma serve un maggiore impegno per la bonifica da parte della Regione?. A dirlo è il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Manuel Brusco, già presidente della commissione consiliare regionale d?inchiesta voluta proprio per fare luce sulla vicenda dei Pfas veneti. ?Il Ministero dell?ambiente ha messo a disposizione del commissario Nicola Dell?Acqua 46,1 milioni di euro, che sono parte degli oltre 50 milioni che si è impegnato a versare per il problema dei Pfas ? spiega Brusco ? finalmente, grazie al Governo del cambiamento, le cose iniziano a cambiare davvero anche nella terribile vicenda dei Pfas qui in Veneto. Però bisogna fare molto di più per la bonifica del sito: è stato perso troppo tempo e sono state gettate al vento molte occasioni. Con la nomina di Coletto a sottosegretario alla sanità c?è la possibilità di dare una sterzata a una situazione che in Regione è rimasta ferma troppo a lungo. Auspico che l?ex assessore veneto alla Sanità si impegni per completare gli studi sanitari e per mettere il Governo nazionale in condizione di creare i limiti di legge che noi del Movimento 5 Stelle chiediamo da anni?.