“Piano Cashless Italia”: scopo, pro e contro e come funzionano cashback e lotteria scontrini

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Tra dicembre 2020 e gennaio 2021 entrerà in vigore e nel vivo il “Piano Cashless Italia”, ideato dal governo per “modernizzare il Paese e favorire lo sviluppo di un sistema più digitale, veloce, semplice e trasparente”. Si tratta di incentivazioni al pagamento con carte di credito o debito (bancomat), che avviene tramite il cashback, cioè un rimborso del 10% con un minimo di 100 pagamenti all’anno e un massimo di 300 euro rimborsati. Con il supercashback si può vincere dai 1500 ai 3 mila euro per chi fa acquisti con carta. E poi c’è la della lotteria degli scontrini, una lotteria a cui si partecipa appunto con lo scontrino di un pagamento con carta.

Come funziona

Per usare il piano cashless occorre scaricare l’applicazione IO e poi avere la SPID, un pin che si può chiedere in posta per accedere ai portali della pubblica amministrazione (come per esempio il sito dell’Inps). Oppure bisogna avere la CIE, carta d’identità elettronica. L’ultima cosa da fare è abilitare la carta che usiamo per i pagamenti, e lo si può fare in banca o in posta.

Lotteria degli scontrini

La Lotteria degli scontrini è una lotteria nazionale gratuita che prevede estrazioni settimanali, mensili e annuali. Le persone maggiorenni residente in Italia che partecipano alla Lotteria, a partire dal 2021, con gli scontrini collegati a normali acquisti effettuati con carte e app di pagamento verranno generati automaticamente biglietti virtuali della Lotteria che potranno far vincere premi sia al cliente che agli esercenti che li hanno emessi.

A cosa serve e perplessità

L’idea del cashless è stata ideata nel 2019 per combattere l’evasione fiscale. Il governo assicura che verrà tutelata la privacy.

Lo scrittore Francesco Narmenni, che su YouTube tiene il canale “Smettere di lavorare”, ha sollevato alcune perplessità. “Il rimborso massimo per ogni transazione è 15 euro – afferma – quindi non è vero che ci danno il 15%. Se compro un iPhone da 800 euro non me ne danno 80. Se compro un’auto da 30 mila euro non me ne danno 3000. Se dilaziono i pagamenti rischio di essere escluso dal programma. Il massimo che si può fare è spendere 3 mila euro in un anno e ricevere indietro 300 euro”.

“Non puoi fare acquisti legati alla tua professione – prosegue Narmenni -. Alla gente converrà di più continuare ad evadere”.

Secondo Narmenni il piano cashless è di fatto una patrimoniale mascherata, perché punta a fare spendere soldi agli italiani con la promessa di un ritorno economico, che a suo dire non vale come si dice, la candela, intaccando la ricchezza privata. Narmenni ipotizza anche che nei prossimi mesi verranno aumentati i prezzi.

Nonostante le sue perplessità la maggior parte dei commenti vede in maniera positiva il piano cashless e pensa che non sia necessario fare spese inutili o aggiuntive a quelle che già si fanno come la spesa per mangiare e la benzina per la macchina (servono 8 transazioni al mese per sei mesi).