Per la ripresa, azione integrata e comunicazione sostenibile
Sono pubblicati i decreti di assegnazione delle risorse.
Risultano 310 i borghi destinatari dei 760 milioni di euro complessivi messi a disposizione dal Ministero della Cultura per il Piano nazionale dei borghi, finanziato con il PNRR.
Il progetto prevede il coinvolgimento di Istituzioni, enti locali, Regioni, Anci, province autonome, mondo dell’associazionismo e degli operatori economici da valorizzare. Una sinergia necessaria, per la ripresa e la resilienza della cultura e del turismo in tutta Italia.
In tutto sono stati assegnati oltre 1,8 miliardi di euro per investimenti culturali, interessando oltre all’attrattività dei borghi, interventi di efficienza energetica in 274 cinema, 348 teatri e 120 musei, recupero di 134 parchi e giardini storici, adeguamento sismico in 257 edifici di culto, torri e campanili e il restauro di 286 chiese FEC (Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno).
La Linea di Azione A – ‘Progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica’ ha assegnato i fondi ai Comuni e borghi a rischio di abbandono e/o abbandonati (Calascio Rionero in Vulture, Gerace, Sanza, Grizzana Morandi, Gorizia, Acquapendente, Andora, Pertica Alta, Montalto delle Marche. Stelvio, Palù del Fersina, Elva, Accadia, Ulassai, Vizzini, Cavriglia, Terni, Arvier e Recoaro Terme).
Sono 207 le proposte per i 289 Comuni a cui vanno gli investimenti del PNRR secondo la Linea di Azione B – ‘Proposte di intervento per la rigenerazione culturale e sociale dei piccoli borghi storici’.
Sarà poi messa in atto una successiva procedura, con una dotazione finanziaria pari a 200 milioni di euro, con gestione centralizzata di responsabilità del MiC, per le imprese che svolgono attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali localizzate nei medesimi comuni oggetto dei Progetti di rigenerazione culturale e sociale.
Interessante notare che la Regione con più Comuni premiati è la Sicilia, che è anche quella con una più alta percentuale di Comuni premiati rispetto a quelli presenti sul territorio regionali (riconosciuti 35 su un totale di 391 comuni siciliani).
Perché il PNRR rappresenti davvero un’occasione per attivare il cambiamento culturale necessario allo sviluppo dell’intero Paese, è importante puntare sulla comunicazione, affinché non si creino rivalità ma si promuovano integrazione e opportunità di crescita.
Per vero, l’impostazione delle linee di finanziamento era stata oggetto di proposte migliorative in termini di capacità di creare un sistema di valutazione sostenibile, con il coinvolgimento delle comunità e dei soggetti che operano sul territorio e con le concrete ricadute occupazionali sul lungo periodo in termini numerici.
La sostenibilità dei progetti finanziati è tale se a monte sono sostenibili i finanziamenti e la loro gestione.
Inoltre, si creano i presupposti per una eredità del progetto se si disseminano i risultati in termini di competenze e consapevolezza tecnica, relazionale ed organizzativa.
Il metodo di comunicazione utilizzato per dare notizia delle graduatorie deve scongiurare disuguaglianze e rivalità.
Occorre invece saper coinvolgere i diversi territori e le diverse comunità, compresi i cittadini attivi, con una comunicazione più trasparente e capace di educare al riconoscimento dei valori e criteri di sostenibilità, affinché si possa fare altrettanto generando sinergie in termini di relazioni economiche e sociali.
Una comunicazione chiara, con il coinvolgimento delle parti interessate, come il terzo settore e gli operatori turistici, fino ai cittadini e ai turisti, si costruisce nel tempo, ma deve partire con il piede giusto per attivare forme di dialogo, partecipazione e passaparola.
I comuni destinatari dei fondi sono molto piccoli (si tratta sempre di borghi) e gestire i progetti non sarò semplice. Difficile sarà far comprendere loro perché sono stati selezionati e motivare le parti interessate nel sostenere lo sviluppo educativo, economico e culturale dei territori.
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Fonte: Piano nazionale dei borghi