?Il nuovo Piano sociosanitario è una vera e propria retromarcia rispetto alla Legge 19/2016 con la reintroduzione dei ruolo fondamentale dei distretti. Un atto necessario visto le dimensioni ciclopiche delle Ulss, perché il territorio ha bisogno di punti di riferimento?. È il commento in una nota, a nome del Partito Democratico, del consigliere Claudio Sinigaglia sul Pssr 2019-2023 presentato oggi in Quinta commissione. ?La valorizzazione dei 26 distretti con il direttore sostanzialmente parificato al direttore generale è una sorta di salvataggio in corner, dopo aver ridotto drasticamente il numero delle Ulss. È una chiara rivisitazione della riforma sanitaria, si torna al modello delle 21 Unità locali sociosanitarie, per riuscire ad erogare i servizi nel territorio in modo omogeneo, in particolare per rispondere alla cronicità. Della serie: sbagliando si impara?. Il consigliere dem si sofferma poi sulla riorganizzazione degli ospedali prevista dal nuovo Piano: ?La riorganizzazione recepisce il Decreto ministeriale 70 del 2015 che definisce gli standard, qualitativi e quantitativi delle strutture, e il Piano nazionale esiti che fissa i volumi di attività minimi per ogni reparto: diventa quindi difficile pensare, allo stato attuale e come dice pomposamente Zaia, che resteranno aperti tutti gli ospedali così come sono. Basta vedere quanto sta accadendo oggi con i Punti nascita e a causa della mancanza di tanti medici specialisti. Ne vedremo delle belle? conclude l?esponente del Pd
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