Varato Piano strategico per il turismo del Veneto 2022-2024. L’opposizione tuona, Camani (Pd):«PRT inadeguato all’importanza del settore»

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Turismo in Veneto, le varie aree
Veneto principali aree turistiche.

Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato, a maggioranza, il programma strategico triennale per il turismo del Veneto. Il provvedimento ha lo scopo di  orientare lo scenario dell’offerta turistica fino al 2024 in termini di obiettivi e strategie dell’azione regionale.

Il dispositivo-quadro, licenziato dall’aula di Palazzo Balbi, sarà successivamente dettagliato nei piani annuali di intervento alla luce anche dell’evoluzione della crisi pandemica e dei contraccolpi sullo scenario economico e internazionale del conflitto russo-ucraino.

Il programma triennale “barra algoritmo”,  secondo il relatore Marzio Favero (Lega-Lv.), «non delinea obiettivi specifici, ma il quadro complessivo e le coordinate nel quale il comparto dovrà evolvere. Questo è un documento di indirizzo, che contiene una filosofia di intervento, secondo un approccio flessibile».

Secondo l’assessore al turismo Federico Caner, «il programma strategico nasce da una scelta politica condivisa con il territorio e con tutti i portatori di interesse».

Di avverso parere la vice capogruppo del Partito Democratico Vanessa Camani (relatrice per la minoranza) che respinge al mittente il PTR, approvato dal Consiglio regionale,  con i voti contrari dem.

Per la la consigliera dem si tratta di «un piano strategico deludente, totalmente inadeguato all’importanza del turismo e alle difficoltà che sta vivendo; un’inadeguatezza confermata dall’assessore Caner che ha rivendicato la scelta di non presentare un programma dettagliato. Stiamo parlando di un settore fondamentale per l’economia nazionale e regionale con fragilità strutturali, aggravate dalla pandemia prima e dalla guerra poi, che va ripensato. Ci siamo invece trovati a discutere un documento di appena quattro pagine. Non una parola sul Pnrr che mette a disposizione del comparto risorse per quasi sette miliardi e sui fondi comunitari, niente sulla sostenibilità evocata solo in astratto, troppo poco sul mondo del lavoro, in un settore dove il precariato è la regola e non l’eccezione. Il turismo sta mutando profondamente e la Regione del Veneto nella sua programmazione triennale decide di rinunciare a governare questi cambiamenti».

L’opposizione, insomma, reclama ad alta voce l’esigenza di «ridisegnare il turismo del futuro, sollecitando un salto di qualità delle politiche regionali totalmente assente nel documento di programmazione turistica».

Certo, pur mantenendo una “par condicio” nel merito della discussione politica regionale, una riflessione tecnica sulle due posizioni, può non essere azzardata.

Consideriamo che l’industria turistica, o meglio l’economia del turismo, ha tra le sue peculiarità il requisito delle due S: la salute (intesa dal punto di vista della sicurezza sanitaria) e la sicurezza personale (intesa come protezione della propria incolumità personale, ma anche in termini di difesa del patrimonio individuale). Da questi due fondamentali fattori “ambientali” si strutturano le dinamiche sul quale poggia integralmente il circuito economico turistico.

Oggi l’evoluzione della pandemia sanitaria, di cui non si può ancora ipotizzare una definitiva conclusione, insieme agli effetti sul sistema economico mondiale, prodotti dal conflitto bellico in corso, peraltro alle porte dell’UE, pongono la necessità di una “Governance prioritiy”. In questa ottica, diventano necessarie delle  politiche di previsione e pre-valutazione degli scenari, delineate con rigore metodologico e per competenze, in ambito sia micro che macro economico.

Un approccio strategico strutturato, quasi concettualmente “militare”, che preveda le ipotesi situazionali e le conseguenti politiche di intervento, di sostegno ma anche azioni di diversificazione dell’offerta turistica in relazione alle variazione di una domanda fortemente sensibile e mutabile di fronte al contesto  internazionale. Insomma programmi variabili, precostituiti con azioni qualificate in relazione alle condizioni reali.

Diversamente un piano di politica e azione turistica senza obiettivi specifici ed in assenza di preliminare e costante studio, analisi e valutazione degli scenari socio – economici internazionali, non può contrastare e quindi risolvere le fluttuazioni del mercato, coinvolgendo indirettamente l’intero sistema turistico del Veneto.

Il turismo è il comparto del benessere, dello svago e del piacere degli uomini, ingredienti questi che non possono essere improvvisati in una parziale ricetta con delega di esecuzione, improvvisata e attivata, a seconda delle circostanze. Il comparto si sviluppa in una logica di cosiddetto “moltiplicatore del reddito” e “sistema economico distributivo“, aspetti questi strutturalmente sensibili alle crisi internazionali che, in un mondo globalizzato, ragionevolmente abbisognano di risposte elaborate, su modelli previsionali e non basate sulle dinamiche dell’ultima ora.

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Marco Spiandorello
Marco Spiandorello , padre di cinque figli,vive e risiede a Padova. Ha compiuto inizialmente gli studi professionali turistico alberghieri, completati con un percorso economico –giuridico all'Università di Perugia . Dopo giovanili esperienze lavorative nel settore turistico alberghiero in Italia e all’estero, in particolare in Svizzera, e l'assolvimento del servizio militare , ha iniziato l’attività imprenditoriale, giovanissimo, rilevando l’azienda di famiglia, un Centro di Formazione professionale di Padova. Contemporaneamente ha alternato esperienze lavorative , sempre in Italia e all’estero ,con l’insegnamento nella scuola pubblica e l’attività di cooperazione in particolare nel Paesi dell'Est Europa e dell'Africa Centrale . Nel 1994, dopo la partecipazione al concorso nazionale,viene immesso in ruolo dal Ministero della Pubblica Istruzione, in qualità di docente di scuola superiore per le discipline di marketing e laboratorio turistico alberghiero. L’insegnamento e l’esercizio della libera professione, oltre all’attività di impresa gli permettono di lavorare in diversi settori (istruzione e formazione professionale,industria turistica,pubblicaamministrazione,pmi,università’,agroalimentare,sicurezza,lavoro,termalismo,agroambiente,comunicazione pubblica,sociale, immigrazione e cooperazione),in quasi tutte le regioni italiane,e in diversi paesi esteri(Slovacchia,Spagna,Romania,Moldavia,Albania,Bielorussia,Ucraina,e Senegal). Solo negli anni 2000 si approccia a tematiche completamente diverse dall’origine del suo itinerario personale,organizzando azioni, e progettando studi, dedicati a due ambiti cruciali della vita del nostro Paese:l’Immigrazione e la Sicurezza pubblica insieme allo Sviluppo economico del territorio. Le sue esperienze professionali hanno registrato numerose attività, in qualità di organizzatore di eventi,missioni istituzionali e di cooperazione, oltre a diverse attività redazionali e giornalistiche a mezzo stampa e radiotelevisive. E' stato consulente degli Enti strumentali della Regione Veneto e Regione (Lazio Lavoro e Veneto Lavoro) negli anni 2003-2005 relativamente a progetti di formazione lavoro e gestione dei flussi migratori provenienti dalla Moldavia,Romania e Albania. Dal 2008 al 2015 è stato amministratore di diverse società di progettazione e gestione di attività di cooperazione nei settori turistico,culturale,economico e del lavoro in Ucraina,Albania,Moldavia e Romania. Dal 2013 al 2015 ha svolto l'incarico di direttore del CIMECT (Centro Internazionale della Moldavia per lo sviluppo della cultura turistica) presso l'Università di Stato Ion Creanga di Chisinau. Ha maturato numerose esperienze tecnico -politiche “dietro le quinte” collaborando come consulente esperto di consiglieri e amministratori locali e parlamentari nazionali ed europei dal 1990 al 2010 . Dal 2011 al 2015 e’ stato coordinatore della più’ grande struttura formativa nazionale Istituti Formazione Lavoro, accreditata nel settore del benessere , con più di 1000 allievi dislocati in quattro province del Veneto, allargando la sua esperienza nel settore della formazione professionale riconosciuta e finanziata avviata nel 1992. Quest’ultima esperienza gli ha permesso di erogare attività di servizio pubblico per la Pubblica amministrazione (Regione Veneto formazione ) con la conseguente acquisizione di conoscenze e competenze nei sistemi di processo della progettazione,controllo e rendicontazione delle risorse pubbliche nazionali ed europee . Dal 2012 al 2014 è stato professore incaricato dell'Università di Stato “I. Creanga” a chisinau (repubblica di moldavia) nel Master “protecţia juridică a patrimoniului arheologic”. Dal 2016 è rientrato a tempo pieno ad insegnare laboratorio e cultura enogastronomica presso l’Istituto Alberghiero “Pietro d'Abano di Abano Terme. Dal 2017 diverse collaborazioni pubblicistiche in particolare con il giornale on line ViPiù, oltre ad essere consulente esperto per diversi enti di formazione professionale accreditati nelle regioni Emilia Romagna,Veneto,Lombardia,Lazio e Puglia. Sta completando il proprio curriculum studiorum con ulteriore percorso di formazione umanisticapresso l'Università di Padova ( corso di laurea in Progettazione e gestione del Turismo Culturale),dopo aver partecipato con una borsa di studio Erasmus ad un itinerario di studio internazionale presso l'Università Montaigne di Bordeaux, nell'anno accademico 2020-2021.