Ha preso il via la Piattaforma europea per l’acquisto comune di gas, Gnl e idrogeno. La prima riunione si è svolta venerdì 7 aprile e hanno partecipato i rappresentanti di tutti i 27 Paesi membri. Il meccanismo, a cui i singoli Stati possono partecipare su base volontaria, punta all’approvvigionamento energetico dell’Unione mantenendo prezzi accessibili. Inoltre, l’obiettivo di medio periodo è creare legami e catene di fornitori con più partner, in modo da affrancarsi nel minor tempo possibile dalle forniture di gas russo.
Politica comune europea per l’approvvigionamento di gas
“L’Ue deve utilizzare il suo potere politico e di mercato collettivo sui mercati globali del gas. Con la piattaforma energetica dell’Ue, ci basiamo sull’esperienza acquisita negli ultimi mesi per garantire un approccio europeo coordinato per garantire le importazioni di gas alle migliori condizioni possibili”, ha detto la commissaria all’Energia, l’estone Kadri Simson.
La piattaforma si muoverà nelle prossime settimane per aumentare le importazioni di gas naturale liquefatto, far crescere i livelli di stoccaggio in vista del prossimo inverno e allacciare nuovi Paesi fornitori esercitando l’influenza e il potere di mercato dell’intera Unione europea e non dei singoli Stati membri.
La mossa dell’Italia in Algeria
Ieri, intanto, il Presidente del Consiglio Mario Draghi, in visita ad Algeri, ha firmato con il governo del Paese nordafricano un accordo per aumentare le forniture di gas che questo invia in Italia.
Perché è importante: Dopo le missioni diplomatiche in Azerbaijan e Qatar del ministro degli Esteri Luigi di Maio, ieri è stato il turno di Mario Draghi di rafforzare la diplomazia energetica italiana. Nel progetto di lungo termine di diversificare i nostri fornitori di energia e di affrancarsi dalla dipendenza dall’import dalla Russia, il governo italiano ha deciso di rafforzare l’asse strategico con l’Algeria, uno dei maggiori esportatori di gas del continente africano.
Con l’accordo di ieri, Roma e Algeri hanno stabilito per il 2022 un aumento delle esportazioni verso l’Italia di 10 miliardi di metri cubi di gas naturale, che si vanno ad aggiungere ai 21 miliardi già previsti dai precedenti contratti.
Con 31 miliardi esportati ogni anno, l’Algeria diventerà il principale fornitore di gas del nostro Paese, superando i 29 miliardi che fornisce la Russia. Per l’aumento dei volumi inviati in Italia non serviranno nuove infrastrutture o gasdotti, dato che il condotto TransMed o “Enrico Mattei” – che dall’Algeria attraversa la Tunisia, il Mediterraneo, arriva nella siciliana Mazara del Vallo e risale fino in provincia di Bologna – ha una portata annua che oscilla tra i 30 e i 33 miliardi di metri cubi.
Nonostante l’accelerazione subita per la guerra in Ucraina, l’affrancamento dalla Russia ha preso il via prima del 24 febbraio, dato che già a gennaio e febbraio l’Algeria aveva superato la Russia nel nostro import di gas metano. Questa materia prima energetica è fondamentale, oltre che per il riscaldamento, anche per la produzione di energia elettrica, dato che in Italia il 42% dell’energia elettrica è prodotta grazie al gas.
La nostra visione
Tra i maggiori oppositori al blocco totale delle importazioni di gas russo in Europa si trovano proprio Italia e Germania, entrambi fortemente dipendenti dalle forniture di Mosca per sostenere la loro economia. L’affrancamento nel medio e nel lungo periodo da questa dipendenza, usata dal governo russo come arma di ricatto contro l’Europa e non solo, è quindi una necessità se l’Unione europea vuole avere a disposizione strumenti sanzionatori davvero efficaci contro il Presidente russo Vladimir Putin e il suo governo, oggi per la guerra in Ucraina e in futuro.
Fonte The Vision