Oltre 400 passaggi al giorno dei bus di Svt e un viavai di pedoni senza una precisa direzione. E’ questa la situazione che si presenta in piazza Castello, la cui pericolosità ha raggiunto l’apice nel febbraio scorso quando un bambino è stato investito da un mezzo pubblico.
L’amministrazione comunale ha predisposto un intervento partito in questi giorni, che si concluderà in settimana, per una spesa complessiva che si aggira attorno ai 15 mila euro.
I lavori hanno visto dapprima l’adeguamento dei marciapiedi finalizzato all’abbattimento delle barriere architettoniche e successivamente, nei tre lati della piazza con maggiore attraversamento dei pedoni, la posa di transenne parapedonali.
Come ha precisato l’assessore alla mobilità urbana Claudio Cicero, l’area è una Z.T.L per cui “era necessario un intervento per garantire, da una parte, maggiore sicurezza per i pedoni e, dall’altra, più ordine per il passaggio dei mezzi pubblici”.
Il progetto prevede anche la creazione di un nuovo passaggio pedonale regolato dalle strisce e l’individuazione di nuovi stalli per la sosta dei taxi in una zona più consona, mediante il tracciamento dell’apposita segnaletica.
“Alla sicurezza non si guarda in faccia – ha dichiarato l’assessore Cicero – e non si poteva attendere oltre per scongiurare altri tragici avvenimenti come quello di febbraio. Il tempo ci insegna che le transenne risolvono i problemi, così come accaduto in viale Milano, dove la gente prima attraversava sulla rotatoria”.
Il sindaco Francesco Rucco e l’assessore stanno lavorando anche a stretto contatto con i vertici di Svt per rivedere e limitare sia il numero di passaggi dei mezzi pubblici nel tratto di piazza Castello, sia le dimensioni dei bus, a volte troppo grandi rispetto alle strette vie del centro storico.
Infine, l’assessore Cicero ha lanciato una frecciata a quanti stanno insinuando che l’intervento in piazza Castello sia propedeutico alla riapertura del traffico veicolare in corso Palladio: “Chi dice questo è in malafede perchè trattasi di un’ipotesi che escludo categoricamente”.