Pieroad, il giro del mondo a piedi: il vicentino Nicolò Guarrera in Perù dai Lambayeque

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Perù Pieroad viaggio
Perù Pieroad viaggio

Il vicentino Nicolò Guarrera, partito da Malo a piedi verso Ovest con l’intenzione di compiere il giro del mondo a piedi nell’ambito del progetto Pieroad per tornare a Malo dall’altra parte, si trova ora in Perù, da dove racconta ai suoi followers Instagram la storia del popolo Lambayeque.

“Intorno al 700, ben prima che Carlo Magno venisse in vacanza in Italia, se ne innamorasse e decidesse di restarci fondando il suo impero, questi bravi ragazzi colonizzarono la regione, dandole il nome che oggi porta

Tutto cominciò dal signor Naylamp, che dopo essere emerso dall’Oceano pensò bene di costruire un tempio per ringraziare gli dei, dando via ad una delle realtà più importanti di questa parte del mondo. Molto meno poeticamente, si pensa che dopo la scomparsa della cultura moche i gruppi regionali rimasti si riorganizzarono dando vita alla storia Lambayeque. Il nuovo gruppo dominò l’area fino al tardo ‘300, prima di essere conquistato dai Chimu – a loro volta sottomessi dagli Inca pochi decenni prima che arrivassero gli Spagnoli ad arraffare tutto e chiudere il capitolo guerre indigene

Il pueblo Lambayeque era diviso in persone comuni e famiglie aristocratiche, che costruivano piramidi senza punta per avvicinarsi agli dei. Questi edifici erano delle vere e proprie case ed ogni volta che il capofamiglia moriva lo si seppelliva nell’ultimo piano della struttura e se ne costruiva un’altro sopra, dove la famiglia si trasferiva. E via così, a suon di decessi e nuovi livelli, sempre più in alto – ci sono piramidi che arrivano ai 30 metri

Ma chi le costruiva? Le persone comuni di cui sopra erano la manodopera volontaria delle famiglie più potenti, che in cambio del lavoro fornivano loro cibo, protezione e se erano proprio ma proprio bravi anche qualche cerimonia per scambiare due chiacchiere con le divinità locali

In questo sistema non esisteva schiavitù ed il denaro non era nemmeno immaginato: tutto funzionava su baratto e prestazioni volontarie più o meno sollecitate da necessità comuni ed intercessioni divine”.