Il vicentino Nicola Guarrera, in arte Pieroad, che sta compiendo il giro del mondo a piedi documentandolo su Instagram, ha lasciato la Francia ed è arrivato in Spagna, da cui s’imbarcherà per il Sudamerica. “Una conquista a 50km/h (il vento della bufera), – 2° e 30cm (di neve) – scrive su Facebook – ma Ezio ed io ora siamo in Spagna – la tierra del Sol, ma qui non fa altro che piovere“.
“Questa volta non siamo stati soli: grazie alle 100 e passa persone che si sono collegate nell’arco della diretta e ci hanno fatto compagnia, siamo riusciti a strappare un sorriso anche alla faticos(issim)a ascesa pirenaica“.
Nicola si è addentrato nello storico, e da lui già compiuto, cammino di Santiago: “Non solo un numero che separa dalla meta: sono settecentonovantanove i chilometri di persone abituate a ricevere viaggiatori, strade segnate da cartelli smunti, vecchi cippi e frecce gialle che aiutano a camminare nella direzione giusta. Settecentonovantanove i chilometri di Albergues del Pelegrino: significa non dover pensare, ogni giorno, a dove poter piantare la tenda o come trovare ospitalità. In viaggio nemmeno un letto è scontato: immaginate di svegliarvi e salutare il materasso da cui vi alzate con una vena di nostalgia; immaginate di dedicare una buona mezz’ora a riflettere su come potreste dormire stanotte, farà freddo, pioverà?”
“Com’è chiedere ad uno sconosciuto di piantare una tenda nel campo dietro casa sua? Ho alternative, oggi? Oggi, si. E per i prossimi settecentonovantanove chilometri, grazie al Camino, avrò sempre un’altra chance”
Scrive l’8 ottobre: “Aragones diventa Frances, entrambi Camino de Santiago, solo rami con nomi diversi Perdo la testa dalla felicità, ho incontrato i primi pellegrini (stavolta per davvero). Stasera azzardo persino una birretta“.
E ancora: “Santiago significa condivisione anche di questi tempi, ancora Dopo due mesi di cammino solitario, é arrivato il momento di mettere in pausa il moto introspettivo per raccogliere un po di storie ed imparare dalle esperienze degli altri viaggiatori. Il più delle volte si tratta di bilanciare set e setting: come ci sentiamo e qual è il contesto in cui ci muoviamo. Non è sempre facile trovare il tempo per ascoltare, ma quando si rallenta, diventa tutto più interessante. Camminare é il mio atto di libertà. Il viaggiatore è continuamente sollecitato da domande fondamentali – Chi sei? Da dove vieni? Dove vai? Ogni giorno cerca una risposta diversa per non cadere in quella routine che scade nei meccanismi automatici che aggirano il pensiero critico e si impongono per la rapidità di utilizzo: la decisione individuale non abdichi la propria libertà in favore della pigrizia”.
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