Pietre d’inciampo: se la memoria è in un oggetto la società ha già perso. I libri sul passato sono le pietre angolari del presente

175
Libri come pietre di inciampo
Libri come pietre di inciampo

La società presente ha un bisogno, quasi ossessivo, di costruire qualcosa di fisico e duraturo a ricordo di persone o fatti accaduti nel passato, il che si sta tristemente verificando anche per eventi accaduti recentemente.

Ha fatto scalpore, gridare allo scandalo, dividere persone e versare fiumi d’ inchiostro e di parole, anche a livello nazionale, la decisione del Consiglio Comunale di Schio (VI) di non installare nel proprio Comune le pietre d’inciampo a memoria dei propri concittadini deportati.

Non è mia intenzione entrare nel merito della tragicità di quegli eventi, semplicemente ho trovato alquanto gridata e poco costruttiva tutta la vicenda, e francamente anche poco rispettosa delle donne e degli uomini che l’hanno vissuta in prima persona.

Se la memoria per essere tale deve trasformarsi in pietre d’inciampo, significa che la società civile ha già perso: ha perso contezza della propria storia e umilia se stessa nel dimostrare di aver bisogno di un oggetto per mantenerla in vita.

Di quante pietre d’inciampo avremmo bisogno per tenere a mente e imparare da ciò che è stato, se per ogni evento tragico, ingiusto, violento verificatosi nel passato volessimo apporre una pietra? O farne un monumento?

O non è forse il caso di ammettere che è la nostra memoria collettiva ad essere fallace?

E che una formella o un monumento salva più l’apparenza che non la sostanza delle cose?

Ma coltivare la memoria vera richiede costanza, gesti concreti e intransigenza quotidiana che hanno poco a che vedere con la semplice apparenza: qualità che abbonda nel presente.

A nulla valgono queste azioni plateali rispetto ai semplici, fruibili e vivi libri: loro raccontano, parlano, ci spiegano e ci illustrano la storia; ci obbligano ad inciampare nei fatti descritti, a riflettere e a farci un’opinione nostra che nessuno potrà cancellare.

I libri non siano solo pietre d’ inciampo: ma pietre angolari sulle quali costruire il presente con lo sguardo mai sazio rivolto al passato.

Irma Lovato Serena