Pietrolungo fa scena muta davanti al Gip di Vicenza, ma il presunto killer dell’omicidio Fioretto-Begnozzi vuole parlare

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Cold case Fioretto-Begnozzi omicidio Vicenza (foto Francesco Dalla Pozza) Umberto Pietrolungo klinger
A terra a destra il corpo dell'avv. Pierangelo Fioretto, a sinistra quello della moglie Mafalda Begnozzi (foto Francesco Dalla Pozza)

Umberto Pietrolungo ha fatto scena muta davanti al Gip di Vicenza Manotvani nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Ma il 58enne calabrese, sospettato di essere uno dei due killer dell’omicidio Fioretto-Begnozzi, intende rispondere alle domande.

Solo – è stato reso noto dagli avvocati dell’uomo – lo farà più in la, quando sarà stato analizzato ogni aspetto dell’indagine della procura berica che ha condotto all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suo confronti e notificatagli nel carcere di Cosenza, dove si trova rinchiuso per altri reati.

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Il Corriere del Veneto oggi in edicola riporta alcune dichiarazioni dei legali di Umberto Pietrolungo. “«L’interrogatorio senza avere le carte e quindi avere contezza a 360 gradi dell’indagine sarebbe stata un’imprudenza – ha detto il legale Marco Bianco, uno dei due difensori di Pietrolungo -.

Io e il collega avvocato Giuseppe Bruno abbiamo deciso che solo una volta che nelle nostre mani ci sarà tutto il carteggio riguardante l’indagine, allora si potrà proseguire con l’interrogatorio. Oggi dovrebbero arrivare le copie».

E ancora: «Ci siamo riservati qualche giorno per analizzare le carte e poi fisseremo il nuovo interrogatorio, direttamente con il sostituto procuratore. Contestualmente, però, faremo anche la richiesta al tribunale del Riesame di Venezia», aggiunge l’avvocato Bianco”.