Pil giù di un altro 1% rispetto alle stime: lo ritiene prevedibile la Corte dei conti. Intanto continua la bagarre generale sul Mes

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La Corte dei conti in un documento consegnato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato in occasione di un’audizione nell’ambito dell’attività conoscitiva preliminare all’esame del Programma nazionale di riforma (Pnr) per l’anno 2020 riferisce che “la valutazione offerta nel Pnr è che alla marcata contrazione del prodotto della prima metà dell’anno (particolarmente forte nel secondo trimestre), seguirà un apprezzabile recupero. I dati più recenti non escludono l’ipotesi di un rimbalzo sensibile; e tuttavia, non può tacersi come restino al momento elevate le probabilità che la revisione del quadro macroeconomico che sarà proposta nella Nadef (Nota di aggiornamento al DEF) di settembre dovrà prevedere un aggiustamento peggiorativo delle principali grandezze, con una ulteriore riduzione della crescita nominale del Pil probabilmente superiore ad 1 punto percentuale“.

A fronte del possibile peggioramento del quadro di riferimento traducibile con le previsioni sul Pil in ulteriore discesa continuano le schermaglie nel governo ma anche tra l’opposizione sull’utilizzazione o meno del Mes destinato a interventi nella sanità.

Mentre, infatti, il Vice Ministro allo Sviluppo Economico e portavoce pentastellato Buffagni stamani ha paragonato il Mes alla strega di Biancaneve con la mela avvelenata, mentre sottosegretario al Mef Baretta del Pd ha spiegato che sarebbe un grave errore non utilizzarlo.

A far rilevare le differenti posizioni governative sul Mes è la presidente dei senatori di Forza Italia, Anna Maria Bernini, che (fonte Public Polcy) ha affermato: “per il Governo, atteso a importanti passaggi parlamentari, questa settimana si apre, quindi, come si era conclusa la precedente: all’insegna del caos più assoluto, e mi chiedo con quale credibilità il premier verrà a chiedere alle opposizioni di votare lo scostamento di bilancio“.

È inutile sottolineare come anche il centro destra di cui fa parte Forza Italia registri uno scontro tra le posizioni pro Mes, sostenute dalla formazione berlusconiana, e quelle decisamente contrarie sostenute da Lega e Fratelli d’Italia.