Pil, Gualtieri: le stime dell’Istat indicano una flessione meno grave di quella attesa, in arrivo decreto agosto. Ma troppi dati non sono zero dati?

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Dopo le varie previsioni drammaticamente al ribasso del Pil non solo per l’Italia ma per l’Europa e ii mondo è intervenuto anche e ovviamente il ministro dell’Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri: “Le stime diffuse oggi dall’Istat sul Pil del secondo trimestre, pur negative a causa dell’inevitabile impatto della pandemia sui diversi settori produttivi, indicano una flessione meno grave di quanto atteso dalla maggior parte delle previsioni (la stima media era di un ribasso superiore al 15%) e pari a quasi la metà del calo atteso dalle previsioni più negative circolate nelle ultime settimane“.

È un dato – aggiunge Gualtieri – che testimonia la solidità degli interventi messi in campo dal Governo e la possibilità per l’Italia di proseguire nel percorso di graduale e costante ripresa dell’attività economica, confermato anche dall’andamento delle vendite al dettaglio, che a giugno sono tornate a livelli vicini a quelli precedenti l’inizio dell’emergenza Covid-19“.

A maggior ragione per proseguire sulla strada del rilancio il ministro ha aggiunto che “è ora necessario rimanere vigili sul fronte della sicurezza sanitaria e continuare nelle politiche di sostegno al tessuto economico e sociale del nostro Paese, che saranno ulteriormente rafforzate con le misure contenute nell’imminente decreto in via di finalizzazione”.

Certo è che questa continua esplosione di dati, pur utile ad accrescere l’informazione, non consente spesso di fare valutazioni che non risentano dell’ultima “emozione” mediatica e l’economia e la finanza, come e più di altri settori, richiederebbero previsioni e programmazione di più largo respiro.