L’ira funesta di Fabio Pinelli, l’avvocato di Paolo Possamai ma anche di Sorato, Trinca e Rosso

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Fabio Pinelli con Renzo Rosso
Fabio Pinelli con Renzo Rosso

Alle 15.29 abbiamo messo online un commento a una notizia apparsa su Il Fatto Quotidiano a firma di Giuseppe Pietrobelli titolando “Paolo Possamai indagato per estorsione: il giornalista vicentino è padre di Giacomo e genero del “banchiere” Paolo Stocchiero” riferendo della vicenda e localizzandone alcuni riferimenti “geopolitici” al suo involontario protagonista, a cui forti delle nostre otto cause in corso auguriamo di vincere la sua come noi faremo con le nostre, riferimenti che, però, hanno suscitato, alle 16.38, l’ira del suo avvocato Fabio Pinelli.

Nella versione del nostro articolo pubblicata alle 15.29 avevamo scritto che il legale padovano, che tutela anche Samuele Sorato, ex BPVi, e Flavio Trinca, ex Veneto Banca, aveva seguito il collega anche nella questione Consoli, cosa che ci ha smentito e di cui abbiamo preso atto nella nuova versione del passaggio relativo pubblicata alle 17.09.

L’avv. Pinelli, che, pure, ci ha onorato della sua immediata lettura e “reazione”, pretendendo di non essere interrotto, in ciò accontentato, ma interrompendoci con la sua voce costantemente sovrapposta alla nostra, come se stessimo in un talk show qualunque, ci ha, però, impedito più volte di spiegargli quanto facciamo ora, qui, sicuri che ci leggerà.

Noi non avevamo controllato con lui la parte di informazione sulla vicenda Consoli, non seguita dall’attuale difensore di Possamai, perché mai in passato, dopo un primo contatto in cui gli interessava far sapere che il motivo dello stralcio dal processo BPVi della posizione del suo rappresentato Samuele Sorato era reale, siamo riusciti a superare lo sbarramento della sua segreteria per chiedergli qualcosa che lui mai ha voluto sapere.

Ora sappiamo che, se vorremo in futuro una risposta dall’avv. Fabio Pinelli, fosse anche del tipo “non le posso dare informazioni“, non abbiamo che da scrivere pubblicamente, certi che entro un’oretta si farà vivo, se lo scritto non sarà di suo gradimento così da affermare, urlando e non dando modo di interagire, magari dandogli una qualche ragione, che “è tutto sbagliato“.

Eppure il nostro era anche un voler ricordare, oltre alle attituduni del figlio Giacomo, cosa che per la verità Pinelli non ci ha contestato, il ruolo, di certo prestigioso, del suocero di Paolo Possamai, Paolo Stocchiero, che, «attento ai temi sociali e alla solidarietà si è sempre speso per la sua città…», era anche il «direttore centrale della Banca Cattolica del Veneto, amministratore di varie controllate e partecipate, segretario del Consiglio di amministrazione» mantenendo «quest’ultimo incarico nel Nuovo Banco Ambrosiano Veneto, quando quest’ultimo incorporò la Cattolica» e concludendo «il proprio cammino professionale a Milano come segretario del Consiglio presieduto da Giovanni Bazoli».

Ci sembra solo di aver ricostruito il quadro di una famiglia allargata di successo considerando anche la «carriera bancaria apicale del suocero (di Stocchiero, ndr) Secondo Piovesan e ci sembra che non ci sia nulla di sbagliato nell’accostare a Paolo Possamai il suo habitat familiare, caro avvocato, né tanto meno di disdicevole.

A meno che non reputi disdicevole essere anche solo parente di amministratori di istituti bancari lei, Fabio Pinelli, che ne segue di uomini di banca e di clienti di prestigio come Renzo Rosso, che ai tempi di Sorato fu tra i pochi a riuscire a vendere le sue azioni della BPVi, che assistette anche per la sua falsa accusa di estorsione e che ora rappresenta per la sua querela per le “ball girls, le  ragazzine che lui “espose” al Menti.

Se «a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca» (così Giulio Andreotti volgarizzò e rese famosa la frase di papa Pio XI «A pensar male del prossimo si fa peccato ma si indovina»), avvocato non si atteggi a giudice urlando contro il, suo, “pensar male”, perché questo suo peccato potrebbe portarci, se fossimo condizionabili ma non lo siamo, a pensare di averci azzeccato.

Infine, visto che ci siamo, chieda al collega giornalista, ben più famoso ed esperto di noi, se lui mai in passato ha associato persone e situazioni per dare un quadro più ampio della cosiddetta realtà che, a volte, supera la fantasia.

E il pensar male.