Caduti nella Grande Guerra, i 91 militari di Piovene Rocchette ricordati nel selciato della memoria. Posata la pietra di riuso nell’area monumentale ‘Nuraghe Chervu’ a Biella: “sarà la più grande d’Europa”. In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale di Piovene Rocchette l’Assessore Comunale Giovanni Pattanaro, anche in veste di Capogruppo degli Alpini di Piovene Rocchette, si è recato in terra piemontese per consegnare la lastra commemorativa. Primo nel vicentino a rispondere all’appello del Comune di Biella e del Circolo Culturale Sardo ‘Su Nuraghe’, promotore dell’importante iniziativa, il Comune di Piovene Rocchette non ha voluto far mancare il ricordo dei propri 91 Caduti della Grande Guerra. “In memoria dei nostri Concittadini che sono morti in combattimento – dichiara in un comunicato l’Assessore Comunale Pattanaro – Ora, anche la nostra pietra andrà a comporre il lastricato commemorativo che circonda l’area monumentale di Biella”.
Il monumento ‘Nuraghe Chervu’ intitolato alla ‘Brigata Sassari’, inaugurato nel 2008 alle porte di Biella, è dedicato all’unità militare formata da soli sardi che diventò leggenda nel corso della Grande Guerra. Ma non solo. Oltre al ‘Nuraghe Chervu’ il Circolo Culturale Sardo ‘Su Nuraghe’ ha voluto dare un più ampio respiro al sacrificio di coloro che diedero la propria vita nel corso del Conflitto Mondiale. “Nel 2018, col Comune di Biella, ha presentato il progetto della pietra di riuso – spiega l’Assessore Pattanaro – Decidendo di lastricare l’area monumentale con le pietre di memoria donate, in prima fase, dai Comuni Sardi e Piemontesi. Un’iniziativa che entrò a fare parte del programma ufficiale del Consiglio dei Ministri per le Commemorazioni del Centenario della Grande Guerra”.
Ma la storia insegna. In quel conflitto, nei vari fronti, persero la vita molti italiani, “per questo hanno esteso l’invito a tutti gli 8mila Comuni d’Italia – continua Pattanaro – E noi, come Amministrazione Comunale di Piovene Rocchette, abbiamo accettato subito”.
A Biella, con l’Assessore Giovanni Pattanaro, anche tre Penne Nere del Gruppo Alpini di Piovene Rocchette, sezione di Vicenza ‘Monte Pasubio’: i due vice Giovanni Scoffon, Renato Rosa e lo storico del Gruppo Bruno Borriero. “Assieme abbiamo portato la nostra testimonianza ricavata da una lastra di pietra bianca di Piovene, la stessa usata dall’architetto Palladio, trovata nelle scorte di magazzino di Alberto Barbieri – spiega Pattanaro – A nome dell’Amministrazione Comunale di Piovene Rocchette ringrazio Alberto che non solo ci ha donato la lastra, ma l’ha incisa col nome del nostro paese e il numero dei nostri caduti in guerra. Inoltre, abbiamo donato al Sindaco di Biella, Claudio Corradino, il libro ‘Piovene Rocchette nella Grande Guerra’ scritto da Bruno Maculan e
delle stelle alpine, fatte ad uncinetto, piantate in una granata: simbolo di speranza”.
Ad accogliere la delegazione piovenese, assieme al Sindaco di Biella, Battista Saiu presidente del Circolo Culturale Sardo ‘Su Nuraghe’. Presenti anche Tommaso Vialardi presidente Nastro Azzurro Biella e Vercelli, Mario Nasatti presidente Nastro Azzurri Lecco. Dopo la cerimonia di consegna della pietra di riuso, tenuta al Battistero di Biella, la visita è continuata in Municipio, poi all’area monumentale ‘Nuraghe Chervu’ per concludersi con una visita guidata al Museo biellese degli Alpini guidata dal presidente Marco Fulcheri.
“Nobilitare la morte dei nostri soldati non solo è mostrare rispetto per il loro sacrificio-conclude l’Assessore Comunale Giovanni Pattanaro – È guardare alla storia come insegnamento per il presente ed il futuro. Per questo ad aprile ho presentato al Consiglio Comunale di Piovene Rocchette una mozione che ha ottenuto il sì unanime: conferire la Cittadinanza Onoraria al Milite Ignoto. Affinché quel soldato ‘di nessuno’ possa essere il figlio di ‘tutti, commemorandolo anche a Piovene Rocchette quale simbolo di pace e di fratellanza universale. Per ricordare quel momento fondamentale della nostra Identità Nazionale e per tornare a celebrare, a partire dal prossimo 4 novembre, non
solo la ricorrenza di Unità Nazionale ma per continuare ad essere portatori di valori irrinunciabili e condivisi in una festa che deve essere per tutti gli italiani”.