Ho potuto leggere con attenzione la lettera inviata al Comune di Vicenza dagli avvocati Ciscato e Faresin – in nome e per conto di Sviluppo Cotorossi – (scarica da qui la Lettera Sviluppo Cotorossi, ndr)e devo dire che sono rimasto alquanto stupito dal tenore della stessa – scrive nella nota/interpellanza sul Piruea Cotorossi e acqua pubblica che pubblichiamo Ciro Asproso, consigliere comunale di Coalizione Civica per Vicenza (qui altre sue note su ViPiu.it, ndr), e Cristiano Spiller, consigliere comunale PD Vicenza (qui altre sue note su ViPiu.it, ndr). .
Se capisco bene, essi imputano al Comune delle responsabilità – dovute alla mancata edificazione del Lotto E, area compresa nel PIRUEA Cotorossi – che, al contrario, ricadono in parte su altri Enti (ossia: la Magistratura vicentina e la Soprintendenza di Verona) e in parte su palesi inadempienze del costruttore.
Com’è noto, tutta l’area del PIRUEA è soggetta a vincolo paesaggistico, essendo compresa nella fascia di rispetto di 150 metri dalle sponde dei Fiumi Retrone e Bacchiglione. Inoltre, il Lotto E ricade nel territorio d’interesse pubblico individuato dalla Soprintendenza per “La tutela e la valorizzazione paesaggistica dell’area di Monte Berico e della Riviera Berica settentrionale”.
Visto che la Soprintendenza ne ha decretato l’inedificabilità, motivandola con l’obiettivo di “…salvaguardare caratteristiche paesaggistiche che sono sottoposte a rischio di distruzione”, non si comprende dove risieda la responsabilità del Comune per la mancata edificazione del Lotto in questione.
Il progetto prevede in quest’area la costruzione di 14 edifici di quattro piani ad uso Residenziale, più 1 ad uso Parcheggio, ma la Richiesta di Permesso di Costruire è stata rigettata dagli Uffici del Comune di Vicenza – con nota del 3 novembre 2020 – per vistose violazioni delle “normative edilizie urbanistiche”. Veniva inoltre rilevato che negli elaborati presentati vi erano palesi incongruenze e non era indicata la distanza delle erigende costruzioni “dall’argine del fiume che deve essere definito in modo puntuale dal Genio Civile regionale”. In realtà, come appare evidente dagli elaborati del Piano Attuativo lo stesso piano di imposta dei fabbricati verrebbe addossato all’argine del fiume Bacchiglione, quando è noto che il limite legale inderogabile previsto dal RD 523/1904 impone una distanza minima di 10 metri dal piede arginale esterno, che in questo caso verrebbe pesantemente modificato.
Otre a ciò, va considerata la mancanza di “Valutazione di compatibilità idraulica” per la Variante 2009 e l’aumento del rischio idraulico legato alla totale impermeabilizzazione dell’area. Infatti, in ottemperanza alla normativa regionale, l’impermeabilizzazione prevista nel Lotto E dovrebbe essere compensata con vasche di laminazione che non sono neppure previste dal Piano Attuativo.
Tutto ciò premesso bisognerebbe domandarsi, innanzitutto, se il privato possa ottenere un ulteriore permesso di costruire in conformità alla normativa regionale e nazionale. Al riguardo stupisce che le Osservazioni critiche dei residenti contigui all’area di intervento non abbiano, a distanza di mesi, trovato risposta da parte del Comune nonostante una ufficiale diffida a rispondere indirizzata per conoscenza anche alla Magistratura vicentina.
A mio modesto parere, sembra quasi che il vero obiettivo della lettera non sia quello di ricavare un improbabile risarcimento milionario, quanto di esercitare un’indebita pressione nei confronti del Comune al fine di ottenere una più abbordabile compensazione urbanistica, in cambio di un’eventuale rinuncia a costruire.
In buona sostanza. Non è certo colpa del Comune se, l’Autorità giudiziaria prima, e la Soprintendenza poi, hanno di fatto reso impossibile l’ultimazione del PIRUEA Cotorossi.
In conclusione si CHIEDE al Sindaco di:
Informare preventivamente il Consiglio comunale circa l’orientamento dell’Amministrazione comunale sulla vicenda e di comunicare le risposte che verranno date al privato, nonché tutti gli atti volti a tutelare l’interesse pubblico.
Non cedere alle pressioni di Sviluppo Cotorossi che pretende da questo Comune un rimborso di 3.121.822,49 Euro.
Non concedere proroghe per un Piano approvato 18 anni fa e in pendenza di procedimenti amministrativi, che potrebbero confermare l’inedificabilità assoluta disposta dalla Soprintendenza nel lotto E per evidenti motivi di interesse pubblico (Peraltro, come raccomandato dall’UNESCO).
Dare finalmente risposta alla Nota del 6 maggio 2021, con la quale i Comitati di Borgo Berga e di Via Leoni chiedevano al Comune di avviare un procedimento amministrativo per accertare e sanzionare, nell’area del PIRUEA Cotorossi, sia il mancato rispetto delle distanze fluviali, sia la mancata Valutazione di compatibilità idraulica. Criticità queste, avvalorate dalle indagini della Procura e dalle ordinanze del Tribunale del Riesame.
Va da sé che la mancata rispondenza alla normativa vigente impedirebbe, a prescindere dai vincoli paesaggistici esistenti, qualsiasi ulteriore edificazione.
Ciro Asproso