Pizzicotti all’amministrazione Variati dopo le sue Linee programmatiche 2013 – 2018. Seconda serie n. 4, la Vicenza della cultura: bocciata…

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Un corposo testo, sempre ricavato dalle Linee programmatiche di Mandato 2013/2018, firmato dal sindaco Achille Variati e votato dal Consiglio Comunale, quindi un documento che oltre ad essere un programma di lavoro quinquennale è anche un grande contenitore di promesse che, in buona parte, non sono state per niente mantenute. Non potendolo riportare in toto, ne stralcio alcuni brandelli. Il primo è riferito alle “criticità e le opportunità del sistema della cultura“- Però, prima di indicarle mi permetto di ricordare che queste indicazioni vengono redatte da una amministrazione che aveva alle spalle già cinque anni di gestione.


Indicare quindi le criticità è, in fondo, ammettere che queste esistono anche perché la precedente amministrazione non le ha né affrontate né risolte. Ne trascrivo alcune: – Mancanza di strategie comuni, mancanza di un’immagine identificativa della città. Frammentarietà delle produzioni culturali, assenza o insufficienza di coordinamento.Ritardo nella programmazione e quindi nella promozione delle manifestazioni. Scarsità o insufficienza dell’investimento economico nel sistema della cultura.

Dopo questa breve serie di “criticità” viene spontaneo chiedersi che cosa mai ha fatto l’assessore del suo e del nostro tempo. Per cinque anni non vi è stata una strategia degna di questo nome, si è ignorata l’identità (eppure la città del Palladio è tale da qualche secolo) di Vicenza, non vi è stato alcun coordinamento tra le varie attività culturali, si è ritardato nel programmare le varie iniziative e pertanto non le si è promosse a sufficienza e, per concludere questa prima parte, si ammette che non è stato dato un adeguato finanziamento al sistema cultura. In compenso ne è stato dato anche troppo alle “buche” delle nostre strade.

Se si fosse in sede di scrutini scolastici, sarebbe una solenne bocciatura. Ma vi sono anche, e lo dice il documento principale di una legislatura, le “opportunità“. Chissà perché non se ne è tenuto conto nei precedenti cinque anni di amministrazione Variati. Queste opportunità sono, tra le altre naturalmente, “Presenza di eccellenze artistiche (in generale tutto il “segno” palladiano, in particolare il Teatro Olimpico e il sistema dei Musei, comunali e non). …di “contenitori” di eccellenza, come la Basilica e il già citato Olimpico. – Flussi autonomi legati al turismo religioso (a Vicenza Monte Berico, e altri siti provinciali) e… – Flussi autonomi legati alle manifestazioni fieristiche, alla convegnistica e al business… “Presenza di attori culturali di eccellenza… Musei: comunali e non (Chiericati, Risorgimento, Archeologico-naturalistico; Leoni Montanari, Diocesano, il più recente Palladio Museum del CISA- per citare i più significativi). Siti monumentali: Teatro Olimpico, Basilica, TCVI, Biblioteca Bertoliana, CISA “A. Palladio”, Biblioteca internazionale La Vigna ecc.“.

Ora si definiscono eccellenze artistiche quei monumenti straordinari che, nel capoverso precedente, non erano stati, secondo questo straordinario documento programmatico, in grado di costruire una identità per la città. Servirebbe un po’ di tempo per cercare di definire, una buona volta, che cosa si intende per “identità” di una città. Magari si può, legittimamente ritenere che questa si formi attorno alle colonne di numeri, evidentemente di visitatori delle eccellenze. Personalmente, pur non trascurando questo aspetto, ritengo che la questione sia un pochino più articolata e oltre i biglietti staccati, serva individuare i livelli culturali, sociali, strutturali, economici (ricordiamoci della fine ingloriosa della Banca Popolare di Vicenza), la cura dell’ambiente, la sicurezza di un territorio ecc,- Spero che in futuro vi sia proprio l’occasione per affrontare questo tema. Ma tornando alle opportunità indicate ricordo che al di la dei contenuti dei grandi eventi, la Basilica Palladiana è stata, come monumento, un pochino penalizzata da improprie strutture esterne ed interne che ne intaccavano, per un osservatore attento, la “eccezionalità”. Pare che i “flussi” di ogni genere, religiosi e altro ancora, siano ancora oggi una speranza, nemmeno l’avvio di un inizio di inversione di marcia, ovverossia che i pullman, dei pellegrini, oltre che salire a Monte Berico, magari si trasferiscano per un paio d’ore in Vicenza città. Dimentichiamoci della ricorrente promessa di ampliare la Biblioteca Bertoliana che però è li che attende e spera. L’elenco potrebbe continuare citando le impuntature dell’assessore alla crescita, si fa per dire, sul CISA, straordinaria istituzione culturale nota in tante parti del mondo, e il sopravvivere della Biblioteca La Vigna, per la buona volontà e il grande impegno di chi se ne occupa.
A rifare gli scrutini di fine anno scolastico, ovverossia di fine amministrazione comunale la bocciatura sarebbe riconfermata, con l’invito ai bocciati di cercare altre strade per le loro future attività.