La plenaria è, in breve, la riunione di tutti gli eurodeputati che si ritrovano in uno stesso luogo per discutere le più importanti leggi europee. Il Parlamento europeo si riunisce in plenaria tutti i mesi (tranne agosto) a Strasburgo, nel corso di una tornata di quattro giorni (dal lunedì al giovedì) suddivisa a sua volta in “sedute” giornaliere. Le tornate aggiuntive, ovvero quelle non preventivate nel calendario annuale, si tengono a Bruxelles.
Anche durante il Covid la plenaria si è riunita provvisoriamente a Bruxelles, sede abituale dei lavori delle commissioni Parlamentari. Attualmente la Plenaria del Parlamento consta di 705 deputate e deputati provenienti da 27 Stati membri dell’Unione europea e discute in 24 lingue.
Il dibattito sullo necessità e sensatezza dello spostamento del Parlamento europeo tra Bruxelles e Strasburgo è vivo negli ultimi anni, ma la doppia sede del Parlamento è difficilmente modificabile. Nel 1997, infatti, i governi nazionali dell’Unione europea hanno deciso all’unanimità di stabilire nel trattato sull’Unione Europea la sede ufficiale del Parlamento europeo a Straburgo. Modificare il sistema attuale richiederebbe una modifica al trattato, quindi l’unanimità di tutti i governi degli Stati membri e la ratifica di ciascuno dei parlamenti nazionali.
I 705 deputati al Parlamento europeo siedono negli emicicli in base al gruppo politico (in totale sette), mentre coloro che non appartengono ad un gruppo siedono come deputati non iscritti. Tra le altre regole circa l’attribuzione dei posti, i presidenti dei gruppi politici sono seduti in prima fila in semicerchio di fronte al Presidente del Parlamento europeo, la terza fila è occupata da membri dell’Ufficio di presidenza (vicepresidenti e questori) e la distribuzione degli altri posti all’interno dei gruppi politici avviene di norma per ordine alfabetico. I piani di ripartizione dei posti nell’emiciclo, uno per Strasburgo e uno per Bruxelles, sono aggiornati per ogni tornata.
Due i momenti intorno a cui ruota la plenaria: discussioni e votazioni. Per quanto riguarda le discussioni – che a differenza delle votazioni possono durare anche ore – la Commissione europea, i rappresentanti dei gruppi politici e le deputate e i deputati hanno un tempo, spesso molto breve, per esprimersi. Nell’emiciclo, il tempo di parola è distribuito infatti secondo i seguenti criteri: una prima frazione viene ripartita in parti uguali fra tutti i gruppi politici, una seconda frazione viene ripartita tra i gruppi proporzionalmente al numero totale dei loro membri.
Per quanto riguarda invece le votazioni si svolgono di norma verso mezzogiorno con un ritmo sostenuto. È facoltà degli eurodeputati, in questa fase, modificare il testo con degli emendamenti con il fine di sopprimere, riformulare, sostituire o arricchire il contenuto del testo esaminato. Le deputate e i deputati votano innanzitutto ciascun emendamento preso singolarmente, prima di votare sull’insieme del testo così modificato.
In plenaria, il Parlamento delibera il più delle volte alla maggioranza assoluta dei suffragi espressi. Il quorum (numero minimo delle deputate e dei deputati che devono essere presenti affinché il risultato della votazione sia valido) è raggiunto qualora un terzo delle deputate e dei deputati sia presente nell’emiciclo. Al termine del turno di votazione, le deputate e i deputati che lo desiderino possono riprendere la parola per procedere alle dichiarazioni di voto e comunicare la propria analisi, illustrando la propria scelta o quella del proprio gruppo.
La seduta plenaria rappresenta pertanto il punto d’arrivo del lavoro legislativo effettuato in seno alle Commissioni parlamentari e ai gruppi politici. Figura centrale da non dimenticare è quella del Presidente del Parlamento europeo, che è ancora per poco l’italiano David Maria Sassoli. Il Presidente del Parlamento europeo è assistito in plenaria dai quattordici vice-presidenti. Il Presidente si occupa dell’avvio della seduta, spesso con un discorso sul tema oggetto di dibattito. Garantisce inoltre la parola ai deputati e il buon svolgimento delle discussioni.
In Plenaria viene anche approvato ogni anno, in genere nel mese di giugno, il calendario annuale dei lavori del Parlamento europeo. Il calendario indica, oltre alle plenarie, le settimane di riunione delle commissioni parlamentari e quelle dei gruppi politici. Per quanto riguarda invece il processo verbale di ciascuna seduta, si tratta del documento in cui viene riportato lo svolgimento della seduta in questione e dei lavori (documenti presentati, discussioni, votazioni, dichiarazioni di voto, nomine, e così via). Sono allegati anche i risultati della votazione qualora vi sia.
In sostanze, il fine della grande macchina della plenaria è interpellare le altre istituzioni e organi europei, i governi nazionali e i paesi terzi su un particolare argomento e indurre la Commissione europea a formulare proposte.