Ora che Recovery Plan italiano è stato ufficialmente promosso da Bruxelles, il governo che con l’operazione di Renzi ha preso il posto di quello di Conte dovrà attuarlo. Si tratta, per dirla in parole povere, di molti soldi, e il modo in cui verranno spese condizionerà l’Italia per i prossimi anni. Del resto va anche considerato che non tutti questi soldi sono a fondo perduto e quindi oltre alle cose da fare spendendoli ci saranno riforme da attuare, chieste dall’Europa. Senza queste riforme infatti non arrivano neanche i rimborsi europei. Abbiamo chiesto a tal proposito, dopo aver sentito l‘opinione di alcuni deputati ed eurodeputati vicentini e del sindaco Rucco, anche quella dell’eurodeputato vicentino di Fratelli d’Italia Sergio Berlato.
“Abbiamo espresso da subito la nostra preoccupazione sul fatto che i fondi del Recovery Fund rappresentassero una specie di Meccanismo Europeo di Stabilità mascherato. In effetti, le spese correlate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono anticipate dagli Stati e solo in un secondo momento la Commissione interviene per il rimborso, a patto che vengano rispettate tutte le condizioni capestro imposte dall’Unione europea. Il pericolo di vedersi bloccare le erogazioni è concreto. È indispensabile scegliere fin dall’inizio di destinare questi fondi alla ripresa economica ed alla messa in sicurezza sanitaria. Dopo anni di tagli indiscriminati alla sanità è necessario garantire a tutti i cittadini il diritto sacrosanto alla salute. Riteniamo altresì fondamentale fornire l’ossigeno e la liquidità necessari alle imprese, perché solo le imprese possono creare ricchezza che può essere ridistribuita e creare occupazione per far ripartire il nostro paese”.